Stay away from my prey

Casa di un mercante di schiavi - 4.04. 102 P.A.

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    Dragonrider • Come to me, Ravenheart, messenger of evil
    Rimase ad osservare Alexander combattere per un lungo momento, mantenendo però l'attenzione concentrata verso la porta. Nulla, nessun rumore strano attirò la sua attenzione, così, quando Alexander le propose di eliminare il problema alla radice, la giovane annuì. -Intendi eliminare il mercante senza averlo fatto parlare? Ci sto, dopotutto se questi quattro disperati incapaci erano la trappola, possiamo stare traquilli...- Disse alzando le spalle ad avvicinandosi al giovane. Osservò la ferita che Alexander aveva inferto all'uomo e sorrise compiaciuta. Lo osservò per un lungo momento, gustandosi in silenzio la sofferenza che lo avvolgeva. -Hai ragione... Vivrà per poco...- Disse alzando lo sguardo sul cavaliere. Poi, come se il dolore presente in quella sala non fosse abbastanza, salì sulla gamba ferita dell'uomo, schiacciando con tutta la forza che aveva in corpo. -Chi ti manda, verme?- Domandò con un sibilo, sperando di ottenere risposta prima che la Morte giungesse a prenderlo. Niente. Con un rantolo disumano, l'uomo cessò di vivere. Aranel si tolse dal cadavere con sguardo furente, scrutando il mercante steso a terra. -Uccidete quel miserabile umano e poi andiamocene...- La voce di Vidarr la riportò alla realtà in un secondo e la giovane tornò ad osservare Alexander. -Ma sì, ammazziamolo pure...- Disse sorridente. In verità non aveva idea di quello che stava accadendo in quella stanza. Sembravano solo delle coincidenze casuali, senza alcun collegamento tra di loro, eppure, qualcosa non la convinceva del tutto. Aranel era una calamita per i guai e quella conclusione affrettata le sembrava sospetta. -Non sono convinta sia finito tutto qui...- Commentò silenziosamente, sperando che Vidarr cogliesse il sospetto che albergava nel suo animo. -Sicuramente questo sarà solo l'inizio... - Sbuffò irritato e ad Aranel scappò un sorriso, in quanto sapeva che lo sbuffo era riferito ai loro nuovi compagni di giornata.
    Aranel O'Malley @
     
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    Dragonrider • What are you gonna do when the world don't orbit around you?
    Che sciocco, aveva mancato il dettaglio! Aranel aveva ragione quando gli ricordava che l'uomo non aveva aperto bocca prima di morire. Tutta quell'assurda situazione in cui si erano venuti a trovare doveva pur essere scaturita dagli ordini di qualcuno: se fossero stati gli ordini del mercante poco male, quell'uomo era ad un passo dall'aldilà e non avrebbe più potuto fare molto a discapito dei due Cavalieri. Ma c'era pur sempre la remota possibilità che quegli ordini provenissero da altre fonti, e in quel caso lui, così come Aranel, aveva bisogno di sapere il nome della persona da cercare ed eliminare.
    Osservò Aranel torturare l'ultimo sicario rimasto in vita, non poté certo dirsi compiaciuto per ciò, ma provò comunque una sorta di strana ammirazione per la maniera con cui quella ragazza si poneva nei confronti degli avversari. -Tutto sommato è ammirevole.-commentò silenziosamente, e per tutta risposta Hìlador sbuffò; non apprezzava eccessivamente Aranel, e Alex non poteva certo dargliene torto.
    -No!-la fermò con un gesto secco almeno quanto il tono di voce, cercando di non sorridere, nonostante avesse il sorriso pronto a spuntare-Devo sapere il perché di tutto questo e lui è l'unico in grado di darmi spiegazioni, quindi aspetta.- Si inginocchiò accanto al mercante, cominciando a scuoterlo violentemente per farlo risvegliare. L'uomo ci mise un po' a mettere a fuoco la figura di Alexander, si guardò intorno e strabuzzò gli occhi per l'orrore. -Perché?-sibilò Alex, riportando l'uomo alla realtà-Cosa vuoi da noi, eh?- Alex era consapevole di avere uno sguardo minaccioso, ma stranamente negli occhi dell'uomo non leggeva paura o altri sentimenti simili; anzi, sembrava piuttosto tranquillo per essere ad un passo dalla morte. Cominciando a perdere la pazienza, Alexander sfilò il pugnale al cadavere più vicino a lui, quindi lo puntò alla gola del mercante. -Hai dieci secondi per darmi una risposta e ti consiglio di sbrigarti, perché vado di fretta. Uno... due...- cominciò a contare, sorridente.
    Ma l'uomo sorrise più di lui, lo sguardo si accese di una strana luce trionfante. -Siate maledetti voi e tutti quelli della vostra specie!- sibilò velenoso -Non avrete lunga vita.- Detto questo, cominciò a ridere, ma la sua risata durò meno di un secondo, perché di colpo afferrò il braccio con cui Alexander teneva il pugnale e si spinse l'arma sulla gola. Disgustato da quella scena assurda come l'intera situazione, Alexander si alzò lentamente, senza distogliere lo sguardo dal mercante morente, e solo una volta che questo ebbe esalato l'ultimo respiro, si voltò verso Aranel. -Qualcosa mi dice che ci dovremmo sopportare per un altro po'.- Era calmo in apparenza, ma dentro si sentiva turbato come poche volte era stato in vita sua.
    Alexander Saddler @
     
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    Alexander la bloccò con un gesto secco, impedendole di uccidere, forse, il mercante. La giovane fece un passo indietro irritata. -Il tuo sibilo letale disturba il mio meditare, serpe...- Grugnì tra i denti Vidarr soddisfatto. Aranel non rispose, limitandosi a roteare gli occhi irritata. Alexander cercò quindi di far rinvenire e parlare l'uomo che quando si svegliò non fu per nulla colaborativo, portando il giovane a minacciarlo con un coltello. Il suicidio delirante del mercante lasciò Aranel perplessa e seccata al contempo. Erano di punto a capo, nessuno dei cadaveri presenti nella sala aveva detto loro qualcosa di utile. La giovane si passò una mano nei capelli, poi piantò lo sguardo su Alexander. -Togliamoci di qui..- Disse, nonostante volesse in realtà comunicarlo solo al suo drago, che per tutta risposta ruggì raucamente, con poco convinzione. Superò il corpo del mercante e il cavaliere, puntando la porta. Oltrepassò i corridoi e le scalinate che la separavano dall'uscita con velocità, senza voltarsi indietro a controllare se Alexander avesse qualcosa da dire. Dopotutto la presenza del giovane, almeno in battaglia, non era così aberrante come se l'era immaginata minuti prima. Ma di certo non rientrava nei suoi piani una collaborazione a lungo termine. Per Aranel la faccenda poteva essersi conclusa in quella stanza, non era affar suo trovare chi tanto riversava odio sui Cavalieri di Drago. Una volta fuori si fermò ad osservare il paesaggio lugubre e scarno. Di Vidarr e dell'altro Drago non vi era traccia. -Questa faccenda mi sta stancando... Che diamine centriamo noi con i deliri di un suicida...- Sbottò seccata incrociando le braccia in attesa di Alexander o del suo drago. -Come sei impaziente...- L'apostrofò Vidarr ringhiando con dissenso, costernato da tanta irritabilità. -Ti è spiaciuto non poter tagliuzzare quel taglia gole da quattro soldi, eh?- La creatura continuò la sua opera di provocazione con tono cantilenante e fastidioso. Aranel però si concentrò sulla zona circostante, sulla quale si era alzato del vento misto ad una polvere biancastra, simile a cristalli di vetro. -Questo postaccio fa schifo!- Sbottò infine la giovane irritata, dopotutto in quella faccenda i conti non tornavano proprio.
    Aranel O'Malley @
     
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    Dragonrider • What are you gonna do when the world don't orbit around you?
    Mentre si alzava, con la coda dell'occhio Alexander notò Aranel passarsi una mano nei lunghi capelli rossi mentre teneva gli occhi incollati su di lui; aveva uno sguardo impassibile, come se tutta quella situazione fosse per lei una barzelletta insignificante dalla quale si sarebbe liberata in fretta. Alex era apprensivo a volte, se lo riconosceva, ma si trattava della sua vita in quel momento, come avrebbe potuto mantenere tutta quella calma e quella freddezza di fronte ad un pensiero simile? Non capiva come Aranel fosse in grado,e nella sua mente passarono velocemente alcune idee fulminee, come il fatto che quella ragazza non aveva nulla da perdere e per questo le importava poco di quello che le avrebbe potuto succedere da lì a pochi minuti, oppure che stesse così calma perché tutta quella situazione era stata montata su da lei, chissà poi per quale motivo, visto che Alex non l'aveva mai incontrata prima di quel giorno.
    La seguì con lo sguardo mentre usciva dalla stanza, quindi guardò per l'ultima volta i cadaveri che si lasciava dietro e, a grandi passi, attraverso i pochi metri che lo separavano dalla porta. Uscì in fretta dalla casa, ritrovandosi Aranel davanti intenta a borbottare e dicendosi stanca di quella situazione. Alexander alzò gli occhi al cielo, sentiva che quella ragazza gli avrebbe potuto far saltare tutti i nervi da un momento all'altro. -Che fine hai fatto?- si distrasse cercando Hìlador, il quale rispose con un ringhio sommesso ed annoiato. Segno che si stava muovendo. -Il mio drago non è lontano ed ho intenzione di lasciare questo posto il prima possibile, ma non senza aver dato un'occhiata veloce al territorio.- sentenziò Alexander mentre si avvicinava alla ragazza-Non ti sto chiedendo di seguirmi, ma non sarebbe comunque una cattiva idea andare a fondo nella faccenda e scoprire chi ci voleva morti.-
    In cuor suo, Alex sperava vivamente che Aranel non lo seguisse, da solo lavorava meglio e, comunque, la ragazza non sarebbe stata di compagnia, forse neanche d'aiuto. Una parte di lui, una minima parte di lui, però, sperava invece che lei accettasse, così da avere una spalla in più per affrontare qualsiasi tipo di eventualità. Era combattuto, questo non lo si poteva negare.
    Alzò gli occhi al cielo coperto di nuvole, e, nonostante ciò, i deboli raggi solari che riuscivano a trapassarle andarono ad illuminare un qualcosa che, in volo, si avvicinava molto velocemente. Il bagliore rosso fece spuntare sul viso di Alex un sorrisetto soddisfatto e si ripromise che avrebbe premiato Hìlador per la sua velocità inaudita ed il suo innato tempismo.
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    Dragonrider • Come to me, Ravenheart, messenger of evil
    Aranel inarcò sorpresa un sopracciglio. Vidarr irruppe nei suoi pensieri all'imporvviso, sogghignando malignamente. -Ti sta chiedendo di seguirli...- Nella voce del drago colse un briciolo di approvazione all'idea. -Non starai forse pensando di seguirli, vero?- Gli chiese la giovane, levando gli occhi al cielo ed intravedendo una figura rossa avvicinarsi a gran velocità verso di loro. -Però, che velocità...- Commentò a bassa voce, tornando poi a concentrarsi su idarr che sbuffava. -Vengo a prenderti stupida bipede, ma ad una condizione...- Ringhiò ad intermittenza e ad Aranel quella parve una risata di scherno. Scosse la testa e si rivolse ad Alexander. -Pressione esterne mi spingono ad accettare la tua proposta Alexander... Io e la mia bestiolina verremo con voi...- Sentenziò in tono rassegnato, allargando le braccia. -Bestiolina a chi?! Insetto!- Ruggì il drago, facendo capire ad Aranel che di lì a pochi attimi sarebbe comparso. Così infatti fu e la giovane donna rimase sorpresa. Vidarr doveva trovarsi nei paraggi. Il drago sbucò dalla boscaglia scheletrica con un frastuono, posandosi al suolo con la grazia di un terremoto. Non appena le sue zampe nere toccarono terra si scrollò con forza, allungando il lungo collo squamoso verso Alexander. Piantò con velocità gli iridi bianchi sul cavaliere, osservandolo con sufficienza. -Me lo immaginavo più grosso, sai?- Commentò con disgusto, soffiando una nuvoletta di fumo scuro contro al giovane. -Sì? Io non me lo immaginavo proprio...- Lo rimbeccò la giovane, facendo qualche passo verso Alexander. -Iniziamo con le presentazione eh... Vidarr...- Disse, indicando il drago che con occhi sottili osservava ogni movimento del suo cavaliere. -...Questo è Alexander... Tanto piacere!- Rise piano, osservando il cielo alla ricerca del drago del giovane. Lo intravide intento a scendere verso di loro. -In fondo, ne va anche della nostra di vita, no?- Commentò alzando le spalle e tornando ad osservare cavaliere e drago.
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    Dragonrider • What are you gonna do when the world don't orbit around you?
    Una grossa forma nera si mosse nella boscaglia e Alexander poté solo intravederla senza essere in grado di capire bene cosa fosse, finché quello che si rivelò essere un drago non uscì allo scoperto. Era grosso più o meno come il suo Hìlador, nero come la pece e con uno sguardo inquietante: Alex aveva visto diversi draghi nella sua vita, tutti diversi tra di loro, neri come la pece o con colori sgargianti che accendevano le squame, e le iridi erano sempre scintillanti e dai bei colori. Ma quelle del drago no, erano bianche come il latte e con pupille nerissime ed inquietanti. Il drago indagava con quei suoi occhi strani, e un brivido percorse la schiena del cavaliere per un momento. Poi sorrise.
    Quel drago non era poi così diverso da ogni altro drago sulla terra, quegli occhi potevano far tremare ed ingannavano, ma non doveva temerlo. Non finché Aranel era lì. -Vidarr...- borbottò Alexander in modo molto superficiale -Come mai la tua lucertola ha così tanta voglia di seguirci?- Era una domanda retorica, ma Alexander decise di ingannare il tempo in attesa di Hìlador cercando conferme, ed enfatizzò l'appellativo poco carino nei confronti del drago così da vederne la reazione.
    Hìlador arrivò poco dopo la comparsa di Vidarr, era nervoso perché non si fidava dei due sconosciuti e appena arrivò fissò minacciosamente il suo simile. -Non è il momento di farseli nemici.- osservò Alexander, cercando di calmare il suo drago. Hìlador sbuffò, quindi diresse la sua attenzione su Aranel. -Si vede che è una tipa in gamba.- commentò, ma Alex sapeva perfettamente che Hìlador non aveva apprezzato poi così tanto la ragazza, fino a quel momento. -Questo è Hìlador-disse, tralasciando la risposta da dare al drago -E questa è Aranel.-
    Ci fu un momento di silenzio da parte dei due cavalieri, mentre i draghi avevano ripreso a studiarsi a vicenda. alla fine, Alexander decise di aver perso già abbastanza tempo. -Abbiamo la pelle da salvarci, smettiamola di perdere tempo.- Detto ciò, fece cenno ad Hìlador di abbassarsi e, aggrappandosi a al collo della creatura, montò in sella e subito Hìlador si alzò in volo, fermandosi a mezz'aria in attesa che Aranel e Vidarr li seguissero.
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    Dragonrider • Come to me, Ravenheart, messenger of evil
    Aranel alzò semplicemente le spalle, senza però staccare gli occhi da Vidarr che velenoso studiava il cavaliere come se si trattasse di una bistecca gigante. Poco dopo giunse la creatura di Alexander che con fare poco socievole la osservò di sfuggita. La giovane non si scompose, facendo qualche passo verso il nuovo arrivato.-Questo giovane bipede è irritante Aranel...-Commentò seccato Vidarr. Aranel avrebbe voluto rispondere ad entrambi qualcosa ma Alexander la precedette. Con velocità si issò su Hilador e si librò a mezz'aria attendendoli. -Parecchio irrequieto l'amico squamoso.- Sibilò mentalmente al suo cavaliere il drago di pece, poco prima di allargare le ali scure e ringhiare ad Aranel di far presto. Lei ubbidì sorridendo ambigua attendendo che Vidarr affiancasse Alexander. -Allora? Dove andiamo?- Domandò in tono divertito ridendo piano. La sua in verità non era una domanda e pertanto la risposta non le interessava minimamente. Togliersi di lì era il suo primo pensiero. Le terre dei valorosi non erano posto per lei e Vidarr, qualcosa di poco compatibile con il loro essere vi era in quell'aria densa di sabbia. -Andiamocene.- Ringhiò Vidarr tra le mascelle riducendo gli occhi bianchi a due fessure. Aranel si aggrappò con una mano ad uno spuntone sul collo della sua creatura e piantò i suoi occhi pallidi in quelli del giovane. -Noi ce ne andiamo. Non saprei dirvi dove ma... Ce ne andiamo.- Alzò appena le spalle ma non riuscì a sorridere poiché Vidarr con un violento movimento si diresse verso le nubi, senza curarsi troppo di Alexander e del suo drago. -Ti faccio i miei complimenti Vidarr, ora quando ci fermeremo cercheranno di ucciderci perché non gli abbiamo consultati.- Commentò seccata Aranel mentre il vento le riempiva i polmoni. Volavano alti, in direzione di chissà quale pianura a nord delle Terre dei Valorosi. Di Alexander ed Hilador nessuna traccia ma entrambi sentivano le loro presenze in lontananza. D'improvviso il drago scartò sulla sinistra, tuffandosi a picco nell'aria gelida. Aranel bestemmiò più volte, detestava quei bruschi cambi di direzione. Gli unghioni della creatura lacerarono il terreno semi brullo con forza, sollevando terra e sassi in quantità. Aranel smontò dalla sella e fece alcuni passi in giro. -Ci hanno seguiti umana, non temere...- Commentò il drago in tono cupo, accompagnando il tutto con una risata gutturale. -Attenderemo lor signori dunque.- Sentenziò la giovane, sedendosi nell'erbetta scarna in attesa.
    Aranel O'Malley @
     
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    Dragonrider • What are you gonna do when the world don't orbit around you?
    Aranel e il suo drago affiancarono lui ed Hìlador in un secondo, e la ragazza chiese quale fosse la loro meta. Alexander, di preciso, non lo sapeva, perciò la guardò per un attimo con fare perplesso, quindi abbassò lo sguardo verso il grosso muso di Hìlador, interrogando lui sull'argomento. -Cosa vuoi che ne sappia, io?- gli si rivolse contro Hìlador, estremamente seccato da quella situazione. Alexander sbuffò, quindi fece per rispondere ad Aranel che avrebbero seguito l'istinto dei loro draghi, ma la ragazza lo precedette, dicendogli che se ne sarebbero andati. Alexander la fissò per un secondo con incredulità, e rimase a guardarla andar via per un attimo. -Ma questa è follia!- bofonchiò poi tra sé e sé, ordinando silenziosamente a Hìlador di seguirla. -Ma non è meglio fare da soli?- ripeté seccato il drago, il quale era consapevole del fatto che con il suo padrone, una persona buona e del tutto tranquilla il più delle volte, non si poteva discutere quando dava un ordine.
    Senza che Alex dicesse altro, senza che gli desse neanche una risposta alla domanda, Hìlador si lanciò all'inseguimento. Era un drago grosso, ma veloce, e non ci mise molto a recuperare i due fuggiaschi. -Eccoli, li vedo!- avvertì il drago, e Alex si sforzò di individuare qualcosa davanti a sé, ma le nuvole gli impedivano di vedere Vidarr ed Aranel. All'improvviso, poi, Hìlador cambiò rotta in modo brusco, cominciando a scendere di quota, ed Alexander riuscì a non cadere dal dorso del suo drago per un pelo. -Avverti, la prossima volta.- lo rimproverò, ma senza la minima rabbia. Hìlador stava facendo il suo dovere, doveva solo essere ringraziato.
    Arrivati ad una certa altezza, poi, Alexander cominciò ad individuare due puntini lontani sul terreno erboso, che si facevano sempre più distinti man mano Hìlador scendeva di quota. Quando arrivarono a terra, Alexander stentò a scendere per un momento, fissando incuriosito la figura di Aranel, seduta tra l'erba. -Sei parecchio strana, donna.- le disse con un mezzo sorriso mentre scendeva a terra -Un minuto prima mi chiedi dove andare, ed il minuto dopo dici che stai andando via.- continuò a dirle, avvicinandoglisi -Cos'hai che non va?- Probabilmente non era la domanda migliore, ma qualcosa gli suggeriva che la ragazza non se la sarebbe presa neanche un po' per quella sua battuta. Era una tipa scontrosa, ma tutto sommato sapeva scherzare, o almeno questa era stata l'impressione che gli aveva dato e difficilmente lui si sbagliava. Guardò il Sole che cominciava a calare, si rese conto che ormai sarebbero andati poco lontani da quelle terre, e, di preciso, non sapeva neanche dove si trovassero in quel momento. -Per questa sera rimarrò qui, è troppo tardi per andarsene in giro.- la informò, sdraiandosi a terra con le mani incrociate dietro la testa -Tu che intenzioni hai?- domandò quindi, giusto per sapere se avrebbero dovuto viaggiare assieme o meno.
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    Rimase seduta sull'erbetta impassibile, anche quando Alexander e Hilador comparvero. Alexander si sdraiò a terra e prese a parlare, rimbeccandola ed esponendole i suoi piani. Poco male, dopotutto non erano così tonti come sembrava. Il sole stava ormai calando del tutto ed un leggero venticello solleticò i capelli della giovane, che si ridestò all'improvviso dal suo tepore apparente. Si voltò ed incurvò un sopracciglio. -Cambio idea relativamente in fretta Alexander, relativamente in fretta...- Disse spostando con una mano una ciocca ribelle. Incurvò poi le labbra e sorrise maligna. -Oh, nulla che io sappia. Tu invece? Quante cose mal funzionanti di te hai già contato? Sai, giusto per vedere se corrispondono con quelle che ho trovato io...- Continuò ridendo tornando ad osservare l'orizzonte rossastro. -Resteremo qui anche noi purtroppo... Andarsene a spasso per terre sconosciute di notte non è una buona idea umana...- Vidarr irruppe nei suoi pensieri, cancellandoli in un turbine di ringhi sommessi. -Mi stai ascoltando? Aranel? Aranel!- Un ruggito ruppe il silenzio armonioso che si era creato tra i presenti. La giovane fece spallucce, tornando ad osservare Alexander. -Ora ti traduco ciò che Vidarr ha ringhiato... O forse no, ma sappi che neppure noi andremo lontano questa sera.- Disse poi con calma, lanciando uno sguardo tranquillo al compagno che per tutta risposta artigliò il terreno seccato, mentre due colonne nere si levavano dalle sue narici. -Non ho idea di dove ci troviamo e neppure Vidarr... Deduco che neppure voi lo sapete, perciò le nostre intenzioni sono le seguenti... Resteremo qui fino a quando non ci verrà in mente qualcosa.- Sentenziò, ignorando gli sbuffi del suo drago. -Maledetta umana...- Il borbottio che Vidarr infilava nella sua mente scemò piano piano, quando il grande drago nero si distrasse per una lucente farfalla bianca e decise di seguirla per la radura. Aranel si perse a sua volta osservandolo e sorrise delicatamente quando si rese conto di quanto fine potesse essere una creatura tanto grande. La farfalla si posò sul muso del drago e rimase immobile ad osservarlo, sino a quando non decise che il cielo era più interessante e abbandonò la sua posizione, lasciando Vidarr ed Aranel meravigliati come due bambini.
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    Dragonrider • What are you gonna do when the world don't orbit around you?
    Per tutta risposta, Aranel gli disse che cambiava idea piuttosto in fretta, poi gli disse che lei, se non inconsapevolmente, non aveva nulla e domandò, invece, cosa avesse lui che non andava. Alexander sorrise della tanta sfrontatezza della ragazza, e la cosa non lo faceva arrabbiare minimamente, anzi, lo divertiva: Aranel era sicura di sé esattamente come lui lo era di sé stesso. -No, probabilmente io ne ho contate di più, perché mi conosco.- ribatté lui, fissando i suoi occhi in quelli della donna -Ma quelle che ho contato in te superano di gran lunga le mie!- aggiunse quindi, tanto per non rimanere indietro con le frecciatine.
    A quel punto gettò la testa indietro, fissando il cielo che cominciava a riempirsi di luminosissime stelle. ->Io proporrei di allontanarci da questi due.- Hìlador entrò nella sua mente, interrompendo il flusso di pensieri e di ricordi che la affollavano -Più li osservo e meno mi piacciono!- borbottò il drago rosso, ma Alexander non gli prestò attenzione. Aveva come l'impressione che la compagnia di Aranel gli sarebbe risultata utile, ed era certo che la donna o il suo drago non avessero motivo alcuno per far del male a lui o alla sua creatura. Sapere che anche loro sarebbero rimasti lì, giacché nessuno dei quattro aveva la più pallida idea di dove fossero, gli fece spuntare un sorriso soddisfatto e vittorioso in volto. -Direi che possiamo rilassarci, allora.- disse con tono rilassato, sdraiandosi sull'erba e incrociando le dita dietro la testa. -Più tardi manderò Hìlador a perlustrare la zona, giusto per farci un'idea di dove ci troviamo.- la informò, una decisione presa sul momento che non piacque per nulla al drago. -Non vado da nessuna parte!- ringhiò lui, osservando poi l'altro suo simile che inseguiva una farfalla. Lo sguardo del drago vagò da Vidarr alla sua padrona e Hìlador trasmise tutta la sua meraviglia ad Alexander, che si tirò un po' su, poggiandosi sui gomiti, per osservare la scena. Scoppiò a ridere, divertito dalla grossa bestia che inseguiva un'innocua e minuscola farfallina. -Non posso lasciarti insieme a questi.... cialtroni!- tornò a borbottare Hìlador, un'affermazione che fece scoppiare Alex a ridere di gusto. -Il mio drago dice che siete dei cialtroni!- riuscì a dire, riprendendo fiato -Probabilmente ha ragione, però ammetto che siete divertenti, non ci si annoia di certo con voi!- Sembrava un'ubriaco da quanto rideva e dal modo in cui parlava, ma ovviamente non lo era e quello che diceva lo pensava sul serio, anche se, doveva ammetterlo, non avrebbe desiderato passare più di ventiquattro ore con Aranel.
    Alexander Saddler @
     
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    Alle parole di Alexander scoppiò a ridere senza contegno. -Ci hanno chiamati cialtroni...- Comunicò al suo drago ridendo con entusiasmo. Vidarr grugnì girandosi di scatto e camminando velocemente verso la ragazza. Si scrollò con forza e si accucciò al suo fianco attendendo che lei gli grattasse il muso, come faceva di suo solito. Aranel non tardò ad accontentare la silenziosa richiesta del suo compagno, senza però smettere di ridacchiare e di scuotere la chioma fluente. -Non ci comprendono umana... Loro non conoscono l'arte di perdersi senza ritrovarsi, di smarrirsi e di chinarsi di fronte alla bellezza semplice della natura...- Parlò con tono calmo, godendosi la sensazione che le sottili dita del suo cavaliere gli procuravano passando sulle sue squame. Se avesse potuto, avrebbe fatto le fusa. Aranel sorrise in silenzio, volgendo lo sguardo acquoso verso il cielo che pian piano andava scurendosi. Vidarr aveva ragione. -Vedi Aranel, noi siamo diversi e sappiamo di esserlo. Loro credono di essere superiori agli altri ed alla natura stessa, ma peccano di supponenza. Persino il più piccolo e fastidioso degli insetti nasconde un animo da leone. Gli esseri umani no. Loro non possiedono nulla di spettacolare o meraviglioso, essi si limitano a distruggere e piegare tutto ciò che incrocia i loro passi...- Fece una pausa, condividendo con la giovane immagini crude di addestramenti. Aranel ricordava quell'evento come fosse ieri. Il drago di un suo compagno si ribellò senza preavviso, stanco delle continue imposizioni violente del suo padrone. Lo uccise durante una prova di volo, schiantandosi al suolo e schiacciandolo con il suo peso. -Una vita per una vita...- Disse infine e Vidarr grugnì con approvazione. Si voltò dunque verso Alexander che rideva ancora come uno sciocco qualsiasi. -Vedi, la differenza tra voi e noi è questa: noi non pecchiamo di supponenza, non pretendiamo che le nostre vite vengano trattate diversamente da quelle di qualsiasi altro essere vivente. Noi ci adeguiamo e riconosciamo la bellezza, quella vera, anche nel più piccolo degli insetti. Le cose più belle spesso e volentieri sono quelle che non ci si degna neppure di osservare, anche solo di sfuggita, e bada, osservare non significa guardare...- Fece una pausa, allungando una mano davanti a lei, sulla quale si posò la farfalla che Vidarr aveva inseguito prima. Si avvicinò dunque ad Alexander e si sedette vicino a lui, sorridendo meravigliata. -La vedi? Osserva... Così piccola eppure così forte... Affronta avversità che noi non possiamo neppure immaginare, sperando di concludere la sua breve esistenza in un'opera grandiosa... Lo sai? Queste farfalle quando sentono l'odore della morte si radunano tutte insieme, si riproducono e poi, dai loro corpi luccicanti prendono vita le nuove generazioni... Il cielo brilla di morte e questo...- S'interruppe, soffiando leggermente verso la bestiolina, che prese il volo con grazia, dirigendosi verso il cielo. -... E questo è uno spettacolo che genera vita...- Terminò piantando il suo sguardo in quello del giovane, sorridendo appena.
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    Alexander si ritrovò ad osservare un'interessante scenetta in cui lo scontroso drago che gli era stato presentato pochi minuti prima, adesso si era improvvisamente trasformato in una docile bestiolina intenta a rincorrere le farfalle prima e a farsi grattare il muso poi. Nella mente del giovane cavaliere risuonarono chiaramente gli sbuffi del suo drago: Hìlador non apprezzava minimamente i nuovi compagni di viaggio, non aveva avuto simpatia per Aranel fin dall'inizio, men che meno l'aveva per Vidarr. -Rilassati, amico!- lo rimbeccò Alex, continuando ad osservare gli altri due, chiaramente presi da una loro silente conversazione -Non staremo con loro in eterno, cerca di essere cortese nei loro riguardi.- Non voleva, insomma, che tra loro e Aranel e Vidarr ci fossero scontri, giacché non giovava a nessuno. -Anche se loro e la cortesia nei nostri riguardi non fanno parte dello stesso mondo?- domandò sarcasticamente il drago. E la risposta di Alexander fu un secco "soprattutto" a cui non seguirono altre parole.
    All'improvviso, poi, Aranel prese a parlare, parlò senza prendere fiato quasi mai, parlò come se un poeta le stesse suggerendo le parole, le quali uscivano dalla sua bocca come un fiume in piena. Alexander la osservò e la ascoltò con fare sbalordito, e trattenendo una risata; lui e Hìlador erano accusati di supponenza, ossia arroganza, nonostante a lui non fosse mai successo di sentirsi arrogante né si essere percepito in tal modo. Ma quello che più lo intrigava e lo affascinava era il discorso che Aranel faceva riguardo la natura e le sue bellezze. Quella delle farfalle fu un'ottima spiegazione, davvero meravigliosa, e anche un'informazione da aggiungere al suo bagaglio di conoscenze, oltretutto. Quando si ritrovò a fissare la ragazza alla fine del discorso di lei, Alexander cominciò a ripensare alle sue parole dall'inizio, ignorando deliberatamente un insistente Hìlador che tentava di far risaltare le parti più fastidiose e poco veritiere; e, nonostante Alex ci provasse, non riuscì a trattenere il suo drago dallo scavalcare il muro eretto a protezione della sua mente. -Arroganti ed insensibili, ecco come ci ha definiti!- ringhiò il drago -Dammi il permesso di incenerire prima lei e poi il suo drago.- Quel permesso non glielo avrebbe mai dato, ma Alexander non poteva negare che il suo drago avesse ragione. Non gli piaceva che alcuni si facessero un'idea completamente sbagliata di loro. -Ehi, ehi, ehi, frena! Frena, per tutti i draghi, stai andando un po' troppo in fretta!- la riprese, alzando le mani e scuotendo la testa -Se credi che io ed Hìlador non siamo in grado di apprezzare la bellezza della natura, allora non assolutamente nulla.- Alexander non aveva intenzione di rimproverarla, non era né suo padre né il suo mentore, ma non poté evitare di utilizzare il tono tipico di chi, invece, faceva una ramanzina -Se c'è qualcuno che con le sue parole pecca di supponenza, qui, sei tu.- continuò a dire -Ho affrontato avversità nella vita che questa farfalla o tu o il tuo drago non potreste immaginarvi, eppure continuo a pensare che non ci sia cosa più bella che svegliarsi la mattina e veder sorgere ancora il Sole, sapere che il mondo continua a girare, che la vita va avanti e che io, di questa, sarò in grado di farne un'opera d'arte grandiosa.- Alex si morse istintivamente la lingua. Aveva parlato a cuore aperto, come poche volte aveva fatto in vita sua, solo per "proteggere" la sua reputazione. Persino Hìlador era rimasto ammutolito da quel discorso. -Non c'è differenza tra me e te. Tra Hìlador e Vidarr neanche.- sentenziò, poi si alzò in piedi, stiracchiandosi -Però noi siamo più organizzati di voi, questo è vero!-aggiunse, con un sorriso e fare scherzoso.
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    Aranel rimase in silenzio, gli occhi sgranati, il sopracciglio sinistro inarcato. Stupore e meraviglia, ecco cosa le si leggeva in viso. Persino Vidarr osservò il giovane cavaliere con aria indecifrabile. -Persino il suo amico è rimasto senza parole...- Commentò Vidarr con una nota di curiosità mista a preoccupazione, forse, nella voce. Aranel ascoltò più volte nella sua mente le ultime parole di Alexander e si disse che non erano state dette a caso, quello che però non capiva era come mai le avesse dette proprio a loro. Sarebbe bastata la rimbeccata sul non giudicare ed il peccare di supponenza... Invece no, Alexander aveva parlato troppo, ecco. -Oh, perdonami, io descrivo ciò che vedo...- Disse semplicemente, alzando le spalle e sorridendo appena. Alzò lo sguardo e sorrise. -Se mi sbaglio, tanto meglio. - Aranel osservò per un momento il cielo, il buio era calato in fretta e le ombre degli alberi scarni parevano artigli. Sospirò. -Siamo uguali dici? Non saprei... Io direi simili, con sfumature diverse...- Parlò roteando una mano in aria come per dipingere un cerchio. -Non so se avremo modo di scoprirlo, sai?- Disse, voltando lo sguardo verso i due draghi che si osservavano con aria inquisitoria. -Questo giovane umano ha attirato la mia attenzione Aranel...- La voce di Vidarr interruppe i suoi pensieri e la costrinse a fare una riflessione. -Solo perché ha parlato troppo non significa che dobbiamo scoprire la sua intera vita e le origini della sua famiglia... Andiamo, non vorrai dirmi che hai cambiato idea! Hai ringhiato fino a un momento fa!- Gli rispose stizzita, lasciandosi cadere sull'erba. L'eleganza non era il suo punto forte e lo sapeva. -La terra ha tremato fino alla fazione della Libertà...- Commentò il suo compagno in tono ironico. Aranel rise appena. -Ah! E per quale motivo saremmo più organizzati? Hai forse pensato ad un riparo per la notte? Ad una cena?- Chiese infine ad Alexander rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita. -Hilador non pare apprezzare la nostra presenza... Comunicò senza pretendere una risposta, continuando a rigirarsi la ciocca ramata tra le dita, mentre la mente ritornava alle parole del giovane.
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    Se la sua inconscia intenzione era stupirla, Alexander ci era riuscito. Suo fratello David lo avrebbe rimproverato non poco per quello che aveva detto, troppo, per i suoi gusti. Dave non avrebbe avuto tutti i torti, effettivamente, Alex aveva riconosciuto subito di essersi spinto oltre senza il minimo motivo. Però si sentì comunque soddisfatto nel leggere tanta meraviglia nel volto di lei; persino Vidarr sembrò sporgere il muso e fissarlo con il suoi occhi -un tantino inquietanti- con fare curioso. -Questa mossa ha bisogno di essere spiegata, perché non la capisco proprio.- commentò Hìlador, ancora del tutto sbalordito. Alex sorrise e scosse la testa, fissando il suo drago e passandogli velocemente una mano sul muso, quindi tornò a guardare Aranel che, ripresasi dallo stupore, aveva ripreso a parlare. -E' più che giusto, descrivere ciò che si vede.- sentenziò lui con un sorriso -Ma prima di descrivere studia a fondo l'argomento, potresti rimanere stupita, come hai ben potuto vedere.- Lo sguardo di Alexander si piantò su Vidarr, poi, non appena Aranel andò avanti con il suo discorso. Qualcosa gli suggeriva che dipendesse tutto dal grosso bestione davanti a lui, quanto i due compagni di viaggio sarebbero rimasti con lui ed Hìlador lo decideva Vidarr; forse si sbagliava, ma aveva avuto l'impressione che Aranel tenesse testa al suo drago solo in alcune situazioni, ma nella maggior parte dei casi chi dettava legge era la creatura, non l'umana. -Certo, non potremmo essere uguali neanche a volerlo intensamente.- rispose lui -E non lo vorrei neanche.- Lasciò che il suo sguardo vagasse un po' nel vuoto, poi si concentrò su Aranel e, ridendo appena, non riuscì a trattenersi dal chiederle -E questa possibilità dipende dal tuo lucertolone?- Non che Alex avesse tempo a volontà da perder dietro a quei due, ma scoprirli un po' di più, doveva ammetterlo, lo incuriosiva. Non l'avrebbe fatto comunque.
    Non l'avrebbe fatto perché non poteva e anche perché Hìlador era stranamente ed inspiegabilmente nervoso in loro presenza. Quando Aranel, con velato sarcasmo, gli domandò se questa sua maggiore organizzazione fosse dettata dall'aver trovato una cena e un posto dove stare, Alex arricciò il naso e alzò le spalle. La prese con filosofia, insomma, perché era chiaro che lui non avesse fatto nulla di tutto ciò e che lei ne fosse consapevole, ma non aveva intenzione di borbottare per questo. -Potrei farlo anche or..- cominciò a dire, ma fu distratto da uno sbuffo pesante del suo drago: i due i fissarono, poi Hìlador girò la testa e si allontanò, dapprima a terra e poi in volo. Alexander lo guardò perplesso e turbato, raramente il suo drago si comportava in quel modo e questo non lo faceva stare tranquillo. -Se vuole vitto e alloggio lo avrà.- ringhiò Hìlador dentro la testa di Alex, che ancora continuava a fissarlo incredulo. Non gli rispose, consapevole che il suo drago, in quello stato, andava lasciato libero di calmarsi e di fare quello che si era messo in testa di fare. -Accontentata, Aranel.- le disse quindi, voltandosi con fare tranquillo, cercando di sembrare rilassato -Hìlador sta andando a perlustrare la zona.- Si sdraiò sul prato e chiuse gli occhi, cercando di riposare un po', senza troppo successo -Incrocia le dita e spera che trovi qualcosa di utile in questa landa desolata.-
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    Hilador si staccò da terra con un movimento brusco e fulmineo. Vidarr non si mosse, restando accovacciato a dormire come se nulla di quello che succedesse attorno lo toccasse minimamente. Aranel non comprese subito il motivo del suo gesto, ma Alexander le lesse come nel pensiero. Avrebbe voluto rispondere ma non ne ebbe il tempo. In una frazione di secondo Vidarr si staccò a sua volta da terra e senza dare spiegazioni o quant'altro abbandonò la sua compagna nella radura, dirigendosi a media velocità verso . La giovane scattò in piedi, incredula.-Dove cazzo stai andando adesso?! Urlò senza riuscire a trattenersi. Un lampo d'ira balenò nei suoi occhi chiari trasformandoli in un mare in tempesta. Lei e Vidarr erano fatti così. Quando prendeva loro lo schizzo niente e nessuno poteva fermarli. Si voltò adirata verso Alexander e rispose alla sua allusione precedente. -Io e il mio drago, come puoi vedere con i tuoi occhi, siamo due entità piuttosto ribelli. Ognuno fa quello che crede sia più giusto, senza comunicarlo all'altro. Ti sembrerà una mancanza di affiatamento, o come diamine vuoi chiamarlo chiamalo... Ma ti assicuro che l'apparenza inganna, come hai detto tu stesso poco fa...- Smise di parlare e si lasciò nuovamente cadere a terra, sbuffando sonoramente. -Non me lo mangio.- La voce di Vidarr irruppe nella sua mente e la risata del drago la fece sorridere. -Infame!- Sibilò tra i denti, sorridendo maligna. Evidentemente agli occhi della gente apparivano come una coppia senza capo ne coda. Un drago ed un cavaliere che non agivano in simbiosi erano una cosa impensabile, ma loro funzionavano così da anni, dal giorno in cui si erano guardati negli occhi. Tornò a posare lo sguardo su Alexander e smise di ridere. -Non volevo costringerti a parlare di te. Non era mia intenzione... Non sono quel genere di persona, io amo starmene per i fatti miei, in solitudine...- Disse in tono dispiaciuto, osservando l'oscurità del cielo con occhi vacui. -Ti chiedo scusa, anche per lo scatto di Vidarr, che mi ha assicurato che si tratta di un'escursione di conoscenza, o qualcosa di simile...- Tornò dunque a martoriarsi una ciocca ramata, riflettendo sull'impressione che gli altri si facevano su di lei, sin dai tempi dell'addestramento. "Aranel la morta", "Aranel la morte", "Miss Death"... Eliminò subito quei ricordi, concentrandosi sulla situazione attuale. -Non siamo abituati a condividere momenti con altre persone o draghi... Siamo emarginati perché vogliamo esserlo, ma siamo coscienti che le nostre personalità sono inusuali...- Aggiunse, poggiandosi sui gomiti per vedere meglio l'oscurità farsi più densa. -...Certo che tu ed io siamo proprio strani...- Cercò il contatto con il suo drago, ma lui la respinse, limitandosi a ruggire con approvazione. Aranel si accorse di aver assunto un'espressione triste, che si affrettò a modificare, tornando ad osservare Alexander ed il mondo con quel velo di sarcasmo che mai l'abbandonava. -Resteremo tu ed io per un po', temo...- Aggiunse ridendo divertita.
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