[FIRE] So what if you can see the darkest side of me?

30 Aprile 102 PA, sera, Base militare di Giustizia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar




    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    8,529

    Status
    Offline
    I giochi erano decisamente iniziati. Dastan aveva fatto quello che poteva per mettere a suo agio la rossa, ma a quanto pareva non ce n'era troppo bisogno. In un battibaleno, le mani di lei furono sul bordo dei suoi pantaloni, sbottonandoli con gesti esperti. Si chiese come mai Zaira fosse così ferrata e sciolta, visto che Tommen era morto anni addietro, ma concluse che non erano affari suoi. Aveva ben altro a cui pensare, di certo non poteva anche occuparsi della vita sentimentale della Vigilante. Probabilmente anche l'alcol doveva aver influito, ma cercò di non dare peso alla cosa. All'improvviso, poi, la ragazza si sfilò il vestito, rimanendo con la sola biancheria addosso. Dastan si prese tutto il tempo per osservarla con soddisfazione: c'era arrivato già da solo a pensare che fosse una bella tipa, sia fisicamente che caratterialmente, ma finalmente ne aveva la conferma. Si perse nelle sue forme, alzando appena la schiena e portando istintivamente le mani alla schiena di lei, come se volesse unirla al suo corpo, diventare un tutt'uno. Si ricordò, poi, che lei aveva accennato un gesto molto preciso, ovvero quello di sfilargli i pantaloni. A quel punto, il Vigilante lasciò andare la ragazza e portò le mani al bordo dell'uniforme, spingendola all'ingù e sfilandosi i pantaloni. Non che non fosse già molto chiaro il suo umore, ma senza di essi si capiva decisamente quanto fosse coinvolto in quella situazione. Si liberò dei pantaloni gettandoli chissà dove, poi ritornò a godersi la sua -momentaneamente- Zaira. Riportò le labbra al suo collo, stavolta baciandola con più avidità, facendo al tempo stesso scorrere le mani sulla sua schiena e sui suoi fianchi, fino ad arrivare di nuovo alle cosce. Con un gesto veloce e secco, avvicinò la rossa ancora di più al suo membro, seppur coperto dalla stoffa delle braghe. A quel punto si alzò a sedere, sempre tenendo Zaira tra le braccia, e si perse tra le sue curve. Affondò letteralmente la faccia tra le sue clavicole, baciandola lascivamente, poi scese fino ai seni ed infine alla pancia, ovvero fin dove la schiena glielo permetteva. Tornò quindi su, decidendo all'ultimo minuto che non avrebbe potuto comandare sempre lei. Credendo in ciò, sollevò di nuovo Zaira e la fece sdraiare, montandole sopra. Stavolta si era letteralmente appiattito contro la Vigilante, percorrendo ogni centimetro della sua pelle con le dita avide e ruvide. Si ritrovò poi a giocherellare con il bordo delle mutandine di Zaira, mutandine che sapeva sarebbero sparite molto presto. Così come tutto il resto. Non si era aspettato di finire a letto e nudo con lei, ma a quanto pareva era successo. Ora che lei era distesa, Dastan poté baciare la sua pancia e scendere ancora più giù, leccadole i bordi dell'ombelico come fosse la cosa più normale del mondo. Infine, andò ad afferrare il tessuto dell'intimo con i denti, sorridendo maliziosamente ed alzando lo sguardo verso di lei. Sì, a volte l'acol era una vera e propria passerella per darsi una spinta decisamente vigorosa. Come prima, però, non sfilò le mutandine a Zaira. Piuttosto, scese ancora più giù e prese a baciarle le cosce, che comunque per lui erano un punto molto importante del corpo di una donna. Tornò su molto velocemente, ritrovandosi di nuovo ad affondare il viso nell'incavo del collo di lei ed a stringerla come se volesse fondere i loro corpi.
    Dastan Dauthdaert @
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    5,626

    Status
    Offline
    Vigilante • Beware the beast but enjoy the feast he offers.
    Come non sentirsi soddisfatta nel vedere lo sguardo di Dastan così compiaciuto nel vederla senza vestito? Zaira aveva sempre saputo di essere una bella ragazza, anche se un po' mingherlina: era magra e decisamente poco formosa, ma quel poco di curve che aveva erano ben fatte e stavano esattamente dove dovevano stare, ed in più aveva un bel viso, insomma, tutti presupposti per attrarre gli uomini. Nonostante questa consapevolezza, però, ogni volta che incontrava lo sguardo carico di ammirazione di qualche uomo non poteva fare a meno di sentirsi soddisfatta; poi, ragionandoci sopra, magari si sentiva anche infastidita dal troppo guardare da parte degli sconosciuti, ma almeno all'inizio si permetteva il lusso di compiacersene.
    Dastan la osservò per un po' e poi terminò quello che lei aveva iniziato, sfilandosi i pantaloni, quindi riprese a baciarle il collo, questa volta mettendosi a sedere. Zaira assecondò ogni suo singolo movimento, gettando indietro prima la testa e poi l'intero busto per agevolare l'Orso del Nord. Non l'avrebbe mai detto in grado di lasciarsi andare ad interi minuti fatti di soli baci, anzi, aveva addirittura pensato che non fosse in grado di compiere gesti lenti, studiata, delicati e, in qualche modo, dolci. Non erano da lui, non secondo il suo punto di vista almeno: Zaira aveva conosciuto Dastan in quanto uomo rude ed ignorante, una persona arrogante nei modi di fare e dotato di una forza che, insieme a quel suo pessimo carattere, faceva di lui un soggetto da temere. Era una sorpresa saperlo capace anche di altro, scoprire che poteva usare le mani non solo per spaccare la faccia a qualcuno ma anche per accarezzare una donna e portarla a lasciarsi andare. Dopo quella notte, probabilmente Zaira avrebbe cambiato opinione su di lui; non totalmente, certo, non avrebbe potuto dire di averlo conosciuto, ma aveva scoperto una parte dell'uomo che, probabilmente, in pochi conoscevano, una parte importante a suo modo di vedere.
    All'improvviso le mani di Dastan, che l'avevano sostanzialmente percorsa da capo a piedi per tutto quel tempo, si fermarono all'altezza dei fianchi: l'uomo la sollevò appena e la fece nuovamente sdraiare, quindi le si mise sopra: lui non smetteva di baciarla, lei non smetteva di lasciarglielo fare. Se solo le avessero detto, non più di un'ora o due prima, che avrebbero fatto quella precisa fine, Zaira si sarebbe fatta una grossa risata, credendo folle colui o colei che si era fatto una simile idea. Arrivò anche il suo turno di sghignazzare sommessamente, quando Dastan prese a leccarle i contorni dell'ombelico: le faceva il solletico, forse neanche intenzionalmente, ma questo la portò, oltre che a ridere, anche ad inarcare la schiena con un movimento veloce e determinato, stringendo tra le sue dita qualche ciocca dei capelli di Dastan -che dopo tutto quel rotolarsi si erano nuovamente scompigliati, tornando, almeno in parte, i suoi "capelli originali". Quando poi la bocca dell'Orso del Nord scese all'altezza delle sue mutandine, Zaira credette essere ormai arrivata al momento della consumazione dell'atto, e invece Dastan la sorprese -di nuovo, per altro- continuando a scendere e baciandole adesso le cosce, per poi risalire e tornare a dedicarsi al suo corpo. O si divertiva a girare intorno alla cosa, oppure non era ancora troppo convinto di quello che faceva -opzione piuttosto assurda-, fatto stava che Zaira si ritrovò di nuovo a fare da sola, seguendo la regola del "chi fa da sé, fa per tre": la sua schiena abbandonò il materasso e si mise a sedere, quindi si portò le mani dietro la schiena e sganciò il reggiseno con un gesto fulmineo, sfilandoselo subito dopo. Fissava Dastan dritto negli occhi, gli sorrise maliziosamente e portò un dito sulla guancia di lui, percorrendola dall'alto verso il basso e poi tracciando i contorni delle labbra di lui. -A fare tutto da sola non c'è gusto, però.- sussurrò quindi, avvicinando la bocca al suo orecchio e parlando con tono lento, scandendo bene le parole, e poi altrettanto lentamente riprese anche lei a baciargli il collo, percorrendo quasi inconsciamente con le labbra la lunga cicatrice, mentre entrambe le sue mani percorrevano il dorso di lui e finivano dentro le sue mutande.
    Zaira von Row @
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar




    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    8,529

    Status
    Offline
    A quanto pareva, Zaira era decisa ad arrivare al dunque. Non che Dastan fosse uno che corteggiava le donne, ma stranamente si era divertito a fare le cose con calma con lei. D'altra parte, per lui l'attesa era quasi più eccitante dell'atto stesso, ed era piuttosto normale che volesse protarla per le lunghe. Ad un tratto, però, Zaira inarcò la schiena, portando le mani al reggiseno e sfilandoselo con un movimento esperto. L'indumento volò chissà dove, ma Dastan aveva occhi solo per lei. Non si vergognava a guardarla, perché sostanzialmente neanche lei sembrava troppo imbarazzata dalla situazione. D'altronde non ce n'era motivo: erano entrambi consensienti, seppur forse con i ragionamenti un po' alterati dall'alcol. Lei, poi, gli si avvicinò, dicendogli che non poteva fare tutto da sola perché non c'era gusto. E lui che si era preoccupato della sua possibile reazione se si fosse comportato come faceva sempre. Beh, non sempre, ma perlomeno con chi conosceva poco. La testa di lui scattò in avanti, fino ad incrociare gli occhi della rossa. Erano così vicini che Dastan avrebbe potuto persino contarle le ciglia, eppure nessuno dei due si sporgeva per dare un bacio all'altro. Si convinse che anche Zaira doveva avere i suoi stessi principi, quindi presguì senza curarsi troppo di come sarebbe potuto sembrare ai suoi occhi. Le sorrise ancora più maliziosamente, come a dirle "allora adesso ci penso io". Come se niente fosse, poi, la ragazza gli infilò le mani nelle braghe, tastando con movimenti esperti. Era piuttosto chiaro che cosa desiderasse fare, e Dastan non aveva intenzione di negarglielo. Le sue mani andarono ad afferrare il bordo delle mutandine di lei, mentre le sue spalle la spingevano delicatamente a sdraiarsi. Quando fu in posizione, poi, il Vigilante le tolse l'intimo con un attimo, gettandolo fuori dal letto. Che, tra l'altro, scricchiolava da quando ci si erano poggiati sopra. Credeva che le camere adiacenti li avrebbero sentiti, e pure piuttosto bene, ma in quel momento non gliene importava nulla. Si posizionò sopra Zaira, sfilandosi a sua volta le mutande e poi stringendosi a lei. Non procedette subito, però: si limitò a baciarle lascivamente il petto e la pancia, risalendo con estrema lentezza. Era un processo estenuante, doveva ammetterlo, ma lo stava facendo apposta solo per esasperare Zaira. Infatti, Dastan ridacchiava mentre percorreva con le labbra il corpo di lei. L'avrebbe sorpresa all'improvviso, senza alcun preavviso nè nient'altro. Non ci sarebbe andato leggero, si conosceva, ma qualcosa gli diceva che alla rossa sarebbe andato a genio. Si dedicò di nuovo al collo di lei, passandoci sopra anche le sue mani ruvide, fino a portarle poi dietro alla schiena di lei ed appiattendola contro il suo corpo. A quel punto, i denti di Dastan spuntarono fuori, mordendo delicatamente il collo di lei. Le mani andarono a stringere a più non posso i fianchi della rossa, lasciandola quasi senza fiato, poi si diede una spinta con il bacino ed entrò in lei. Probabilmente l'avrebbe sorpresa, anche perché era stato delicato fino a quel punto, ma era una buona cosa: di solito, quando si iniziava in quel modo, si finiva sempre meglio. Procedette ritmicamente e senza alcun tipo di fretta, ma comunque in maniera spedita. Non era un fan dei rapporti troppo lenti; i preliminari per lui erano molto lascivi e delicati, ma l'atto vero e proprio doveva essere solo una dimostrazione di potere, se così si poteva dire. Era abituato a far provare parecchio piacere alle donne, e se Zaira non lo avesse manifestato si sarebbe turbato in un attimo. I denti, intanto, continuavano a mordicchiarla, anche se era sicuro che avrebbe lasciato dei segni. Stava a lei, poi, spiegarne la presenza ai Giusti.
    Dastan Dauthdaert @
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    5,626

    Status
    Offline
    Vigilante • Beware the beast but enjoy the feast he offers.
    Il sorriso che spuntò sul viso di Dastan nel sentire quello che lei aveva da dire la diceva lunga su quello che il Vigilante aveva in mente. E questo a Zaira andava più che bene, perché sostanzialmente si era in parte rimessa a lui e l'uomo poteva farle quello che voleva -entro certi limiti, ovviamente. Lasciò quindi che lui si avvicinasse ulteriormente, certa che non avrebbe pensato a baciarla, e poggiò la fronte contro la sua: Dastan aveva gli occhi azzurro-grigi, pieni di sfumature, ma visti da quella distanza ravvicinata non sembravano più freddi come il ghiaccio; forse era dovuto alla situazione e ai mille sorrisi che stava facendo, ma comunque non era comunque un problema della von Row, che aveva ben altro a cui pensare, come seguire i movimenti di lui e assecondarli, ritrovandosi nuovamente con la schiena contro il materasso.
    Probabilmente anche lui si era convinto a smettere di giocare e procrastinare l'inevitabile finale a cui sarebbero andati incontro, perché invece di perdersi nuovamente nei baci piazzati qua e là, Dastan le tolse l'ultimo capo che le era rimasto addosso, lasciandola completamente nuda, e non perse tempo a fare la stessa cosa lui stesso. Solo a quel punto tornò a baciarle il collo, questa volta accarezzandoglielo anche: Zaira ebbe un brivido nel percepire i suoi polpastrelli ruvidi su quella parte del corpo in cui la pelle era più sensibile e di nuovo tornò ad inarcare la schiena appena un po', quanto bastava a Dastan, comunque, per farci scorrere le mani e portarla ad avvicinarsi totalmente a lui. All'improvviso, i baci si trasformarono in morsi. Leggeri, certo, ma pur sempre morsi erano e le fecero trattenere il fiato per un momento poiché l'avevano colta in contropiede. Poi Zaira si lasciò andare ad una leggera risata, mentre ripercorreva la linea delle muscolose braccia di lui con le mani , ricongiungendole dietro al collo giusto in tempo: sapeva che prima o poi Dastan sarebbe entrato in lei, era pronta e lo aspettava, ma non si aspettava una mossa secca e repentina come quella che fece. Di nuovo si ritrovò a trattenere il fiato per mezzo secondo e poi a gemere appena: non le aveva fatto male, perché nel suo essere rude aveva anche saputo mettere una dose sufficiente di delicatezza, ma l'aveva comunque colta di sorpresa e perciò Zaira non fu in grado di trattenere quell'urletto, comunque di piacere, che squarciò il silenzio già di per sé imperfetto che aleggiava nella stanza. -Sei proprio un orso.- borbottò lei inclinando il capo indietro e ritrovandosi a fissare la spalliera del letto, ma disse quelle parole col sorriso e per rendere più chiara la cosa rise anche. Si aggrappò a Dastan in tutti i modi possibili, stringendo con le dita di una mano i capelli e con facendo scivolare l'altro braccio dietro il collo, mentre le gambe andarono ad attorcigliarsi intorno ai fianchi dell'uomo. Sembrava una scimmia appesa ad un albero, ma non si curava affatto di ciò semplicemente perché in quella posizione stava comoda e, in qualche modo, sentiva anche di avere ancora il controllo, se pur parziale, della situazione. Non sapeva in che modo, ma era certa di averlo. Si stava tremendamente divertendo, persino a lasciarlo fare, il che per lei era una novità, anche se sapeva che di lì a poco avrebbe tentato nuovamente di ribaltare la situazione.
    Zaira von Row @
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar




    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    8,529

    Status
    Offline
    Poteva dirsi soddisfatto: la sua iniziativa aveva fatto gemere appena Zaira, segno che aveva apprezzato, anche se poi si era messa a ridere e gli aveva dato dell'orso. Beh, non a caso lo chiamavano Orso del Nord. Certo, lo facevano soprattutto perché era grosso, violento e facilmente irritabile, perché nessuno poteva sapere che alla fine era così anche a letto. A quel punto, comunque, se la rise anche lui, senza smettere di procedere avanti e indietro e senza neanche rallentare un po'. Si avvicinò ancora a Zaira, affondando la faccia tra la spalla destra ed il collo, poi salì fino all'orecchio e le parlò sussurrando appena, con un tono maliziosetto che lasciava intendere quanto fosse coinvolto dalla cosa.
    « Come se ciò ti dispiacesse. » la provocò, aumentando istintivamente la velocità. Non si aspettava chissà quale nottata d'amore, anche perché non ne aveva mai avute di così strabilianti -eccetto forse una con una biondina figlia di un Colonnello, ma si stava decisamente divertendo. I due avevano cominciato a sudare, complici lo sforzo e l'atmosfera piuttosto calda. Dastan avvertì le gambe della rossa incrociarsi sulla sua schiena, come a volergli facilitare i movimenti. A quel punto, il Vigilante decise di approfittare di quei rari momenti in cui aveva il comando per lanciarsi letteralmente contro di lei ed accelerare un altro po'. Ormai i Vigilanti erano un tutt'uno, tra sudore, saliva e respiri troppo profondi per essere naturali. Entrambi sapevano che non sarebbero durati molto, anche perché uno dei difetti dell'alcol era proprio quello: ti scioglieva le membra, accelerando un po' il processo più amato dall'umanità. Dastan non pensò nemmeno a tutte le complicazioni che avrebbero potuto rovinargli la serata, piuttosto continuò con il suo ritmo spedito, respirando sempre più velocemente e lasciando che Zaira lo accarezzasse un po' d'appertutto. Non aveva pensato che sarebbe andata a finire in quel modo, anche perché in un certo senso si era imposto di non darle la soddisfazione. Eppure l'alcol aveva avuto la meglio su tutti e due, costringendoli a gettarsi l'una tra le braccia dell'altro ed unirsi come se esistessero solo loro. Perché, sostanzialmente, si erano estraniati dal mondo: Dastan neanche sentiva più il letto scricchiolare, o il vociare lontano dei mercenari al primo piano. All'improvviso, poi, si ritrovò sottosopra: come al solito, Zaira aveva approfittato del suo attimo di distrazione per ribaltare la situazione. Con lei sopra, ora, Dastan non avrebbe potuto più fare molto. Stava alla rossa fare "su e giù". Gli faceva un po' strano vedersela lì, completamente nuda e sudata, a dargli piacere. Era abituato a vederla come una guerriera, una da temere; una nemica, insomma. Ed invece erano tutto il contrario, in quel momento. Si alzò a sedere, sfiorando ancora il profilo della ragazza con il suo. I nasi si toccavano, gli occhi erano incatenati e le braccia attorcigliate attorno ai loro corpi, come se avessero paura che uno dei due scappasse.
    « Fammi vedere chi sei, rossa. » la provocò, stavolta senza ridere. La fissava negli occhi ad una distanza così ravvicinata che le immagini gli giungevano quasi sfocate, ma era sicuramente più efficace. Portò entrambe le mani ai suoi fianchi, stringendoli e ritrovandosi a mordere il labbro inferiore di lei, ancora senza baciarla. Lo tirò leggermente verso di sé, poi lo mollò e tornò a fissarla negli occhi, leggermente tentato di unire le loro bocche in un attimo. Riuscì però a resistere, abbozzando un sorrisetto malizioso che mantenne anche quando tornò a baciarle le spalle ed il petto.
    Dastan Dauthdaert @
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    5,626

    Status
    Offline
    Zaira sentì la sua bocca sfiorarle l'orecchio e sorrise automaticamente quando Dastan le chiese, retoricamente, se il suo essere un po' rozzo le desse fastidio: certo che la infastidiva, perché Zaira non amava i tipi perfettini, tutti sorrisi e smancerie, ma non le andavano a genio neanche quelli con la cattiveria gratuita, categoria di cui, a suo modo di vedere, lui faceva parte. Ma chiaramente in quel frangente le andava bene il suo modo di fare, l'Orso del Nord era focoso, ma non violento, e la sua fiamma sembrava ardere sempre più forte di minuto in minuto. Finché l'essere orso coincideva con quel tipo di attitudine, lei non si poteva lamentare in alcun modo.
    Come aveva pensato, poi, non appena si avvinghiò intorno a lui come fosse un polipo, Dastan cominciò ad aumentare sensibilmente il ritmo e lei si ritrovò ad ansimare, suoni involontari ed appena accennati, ma che non riusciva comunque a trattenere. Si era ripromessa di non dargli tutta quella soddisfazione, ma forse per il modo vigoroso con cui Dastan stava procedendo, forse per l'alcool, forse per un mix tra questi due elementi, a Zaira sembrava di percepire ogni spinta e bacio di lui più intensamente del normale e questo la portava inevitabilmente ad ansimare. Ma non gli avrebbe comunque dato la soddisfazione di sentirla urlare, quello assolutamente no. Le mani della von Row, intanto, percorrevano ogni centimetro della pelle di Dastan -almeno fin dove riusciva ad arrivare- e di tanto in tanto una spinta quasi impercettibilmente più accentuata le faceva involontariamente affondare un po' le unghie nella carne di lui, lasciandogli dei graffi superficiali e che magari, visto la pellaccia dura che si ritrovava, l'uomo neanche sentiva. Non era lì per fargli del male, certo, ma non ci vedeva nulla di male a lasciargli qualche ricordo di sé -come se già non ne avesse- visto e considerato che lui alternava ai baci dei morsi che, pur essendo delicati, avrebbero sicuramente lasciato segni della loro esistenza. Se dovevano giocare, tanto valeva che lo facessero ad armi pari.
    Ad un tratto, poi, Zaira notò della distrazione nello sguardo di lui, come se qualcosa avesse catturato la sua attenzione ma cercava di non dargli eccessivamente peso. I momenti di distrazione erano tra quelli che amava di più, semplicemente perché sapeva sfruttarli a suo favore: e, infatti, Zaira piantò le mani all'altezza delle clavicole dell'Orso del Nord e fece appello a tutta la sua forza per toglierselo di dosso e spingerlo lateralmente. Probabilmente preso in contropiede anche questa volta, Dastan si lasciò guidare tranquillamente. Adesso si che si cominciava a ragionare. In un batter d'occhio Zaira si riposizionò a dovere su di lui, e fu il suo turno di muoversi ritmicamente: spingeva il bacino avanti e indietro, con lentezza studiata, gettando all'indietro la testa e poi tirandola nuovamente su con uno scatto; i capelli che ancora non le si erano appiccicati addosso le finirono tutti di lato, una fiammata rosso acceso che andò a scontrarsi con il petto di Dastan, che in quel momento tirò su il busto. L'uomo la provocò prontamente e Zaira rispose con un sorrisetto sghembo e carico di malizia, che Dastan, però, dissolse afferrandole il labbro inferiore con i denti e tirandolo un po'. Nonostante si fosse ripromessa di rifiutare i baci, di certo non si sarebbe tirata indietro dall'accettare i morsi, anche quelli sulle labbra, né "dall'elargirli", motivo per cui tentò di riafferrare il labbro di Dastan non appena lui mollò il suo per tornare a dedicarsi al collo. A quel punto Zaira prese a muoversi più velocemente, facendo leva anche sulle ginocchia per spingersi su e giù come fosse stata una pallina impazzita intenta a rimbalzare sul pavimento. Si teneva ancorata ben bene al collo di Dastan, stringendo come al solito i suoi capelli tra le dita e sfiorando con le labbra la sua fronte, continuando a respirare profondamente. All'improvviso sentì il bisogno di discostarsi un po', gettando il busto all'indietro e contemporaneamente cercando di piegare la testa del Vigilante verso il basso: l'uomo le aveva sostanzialmente martoriato il collo, lasciando segni più o meno visibili ovunque, perciò era ora che si trovasse un'altra area da mordicchiare e da baciare.
    Zaira von Row @
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar




    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    8,529

    Status
    Offline
    Tutto stava procedendo non bene, ma perfettamente. I due sembravano in completa sintonia, e Dastan non si sarebbe mai aspettato di provare certe sensazioni. Era stato certo di provare dell'odio nei confronti di Zaira, soprattutto perché l'aveva quasi ammazzato, e sicuramente non aveva mai pensato a lei in quei termini, seppur qualche fantasia passeggiera se la fosse fatta. D'altra parte, era un uomo rozzo ed apparentemente incapace di trattenersi, quindi era più che da lui. La ragazza cominciò a muoversi ritmicamente a sua volta, accentuando le spinte grazie alla forza di tutto il corpo unita quella di gravità, che la riportava giù in un batter d'occhio. Gli sfuggì persino un gemito, ed a quel punto decise di serrare la bocca, in modo da non farsi vedere troppo ansimante. Contrariamente a lui, Zaira non si vergognava di lasciargli intendere che stesse provando piacere, gettando la testa all'indietro e procedendo sempre più spedita. Dastan voleva davvero vederla in uno dei momenti più intimi, perciò ci teneva a durare ancora un altro po'. All'improvviso, poi, mentre il ragazzo continuava a mordicchiarle il collo, lei gli afferrò la nuca e la spinse all'ingù, dirigendola verso il suo petto. Le istruzioni, seppur implicite, erano abbastanza chiare. A quel punto, quindi, il Vigilante prese a stuzzicarle il seno sia con la lingua che con i denti, stringendole sempre i fianchi con forza. Non mancava di toccarla anche con le mani, visto che sapeva quanto potesse significare essere maneggiati per bene. Era una parte molto importante del rapporto, quella. A parer suo, se non c'era contatto non c'era nulla, quindi neanche il divertimento. Le carezzò la schiena lascivamente, facendole quasi il solletico, poi arrivò al collo e glielo sostenne con forza, tornando di nuovo su e baciandola sul collo con trasporto. Ora niente più morsi, anche perché aveva già dato, ed i segni si notavano abbastanza chiaramente. Anche Dastan ansimava sempre di più, senza preoccuparsi troppo ormai del suo essere orso anche in quello. Non era una cosa che poteva controllare, era intriseco nel suo essere. Il Vigilante cercava di opporsi quasi ai movimenti di lei, in modo da far risultare gli affondi più forti e quindi più piacevoli. Insomma, se lei si muoveva all'indietro, lui prendeva la rincorsa e le veniva incontro con velocità, aumentando il godimento, sostanzialmente. Era anche per quello che il suo fiato si accorciava sempre di più, perché sentiva di essere quasi giunto alla meta. Dastan, comunque, avrebbe dato il meglio di sé per vederla gemere un po'. Per prenderla in giro succesivamente, non per altro. Certo, la soddisfazione personale ci sarebbe stata, ma comunque era già contento di essere riuscito a farla venire a letto con lui di sua spontanea volontà. Con un gesto veloce, preso dall'eccitazione, afferrò le cosce di Zaira, aprendole un altro po' ed agevolando i movimenti, in modo da entrare ancora qualche centimetro in più in lei. Sostanzialmente, entrambi erano abbastanza scomodi, ma non sembrava importargli troppo. Si stavano divertendo, e ciò bastava. Entrambe le mani, poi, andarono a poggiarsi sulla schiena di lei, avvicinando la Vigilante sempre di più. Poi, ricordandosi delle sue indicazioni, affondò di nuovo il volto tra i suoi seni, avvertendo il sudore rigargli la fronte e la schiena.
    Dastan Dauthdaert @
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    5,626

    Status
    Offline
    Zaira si muoveva sostanzialmente senza sosta, ma sentiva chiaramente che le forze la stavano lentamente abbandonando, effetto dell'alcool di sicuro. Ma non sarebbe crollata, così, relativamente presto, tanto più che non avevano ancora concluso il tutto in bellezza e lasciare le cose a metà non faceva per lei. Qualcosa le diceva che a breve sarebbe successo, non sarebbero di certo durati l'intera notte; quando Dastan si lasciò sfuggire un gemito -il primo così chiaro- per poi chiudere la bocca ed evitare di produrre suoni troppo espliciti, Zaira sorrise maliziosa e tremendamente soddisfatta: non che le interessasse davvero quello che provava lui, principalmente le serviva qualcuno che sapesse darle piacere, ma era più che ovvio che leggere lo stesso suo piacere sul volto del suo partner le dava sempre una certa soddisfazione. E il fatto che dopo diversi minuti anche lui, anche l'Orso del Nord, aveva gemuto, in qualche modo la compiaceva anche di più. Cercò quindi di muoversi con determinazione ancora maggiore, perché per lei adesso era una questione di principio: lo stava sostanzialmente sfidando, voleva portarlo al limite dell'eccitazione ed era più che certa che anche lui volesse la stessa cosa: nonostante non si conoscesse il suo stile durante un rapporto sessuale, Zaira ci avrebbe scommesso ogni suo avere sul fatto che con lei si stava tenendo e che era molto più focoso di così. E non che in quell'occasione non lo fosse, tutt'altro.
    Comunque, quando la ragazza decise di avere avuto abbastanza dei baci sul collo, Dastan non si fece problemi ed assecondò i suoi gesti, probabilmente anche con piacere, cominciando a stuzzicarle i seni in più modi e Zaira si ritrovò nuovamente a gemere appena quando i denti di lui le afferrarono un capezzolo. Realizzò in quel momento di apprezzare più del dovuto le attenzioni dell'uomo, i suoi modi di fare, o meglio, li apprezzava più di quanto si sarebbe mai aspettata e se fosse stata maggiormente in sé questa cosa l'avrebbe sicuramente infastidita e preoccupata, ma in quella condizione mentale non fece altro che ignorare il tutto e, addirittura, apprezzare ancora di più. Se mai si fossero rincontrati, sicuramente Dastan glielo avrebbe ricordato, glielo avrebbe rinfacciato -ammesso che ci fosse stato realmente qualcosa da rinfacciare. L'Orso del Nord si dedicò ai suoi seni per non troppo tempo e poi tornò al suo collo; probabilmente lo apprezzava più di quanto lei si immaginava, e visto che non era tornato a mordicchiarglielo lo lasciò fare. Segno più o segno meno, alla fine, cosa importava?
    All'improvviso Dastan le afferrò le cosce e le allargò ulteriormente, e Zaira sentì la sua presenza farsi più insistente che mai; dovette trattenere il fiato per non lasciarsi sfuggire l'ennesimo gemito, ma quella mossa da parte dell'uomo le fece capire che ormai erano sostanzialmente agli sgoccioli. Si sforzò di fare appello a tutte le ultime forze che le erano rimaste per cominciare a cavalcare come una dannata - poiché sostanzialmente si, quello stava facendo- affondando le unghie nella carne della schiena di Dastan ed ansimando più intensamente che mai.
    Zaira von Row @
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar




    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    8,529

    Status
    Offline
    Si notava chiaramente quanto entrambi fossero ormai coinvolti nella cosa. I loro respiri si univano, tornavano indietro e poi svanivano nell'etere, subito rimpiazzati da un gemito o da un affondo più poderoso. Mancava poco al momento clue, in cui tutti e due avrebbero mostrato la loro parte più intima e più naturale: il momento nel quale il loro piacere sarebbe arrivato alle stelle. Zaira sembrava completamente immersa in quel rapporto, tanto che si stringeva a lui persino con le unghie, forse per sfogarsi, visto che Dastan sapeva che non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla godere come si confaceva ad un rapporto del genere. Senza preoccuparsi di nulla, quindi, il Vigilante continuò a spingere in avanti ed a muoversi ritmicamente, cercando di far cozzare i due corpi come meglio poteva. Non mancava di lasciare il suo marchio, ovvero gli affondi potenti e veloci, ma poteva dire di essersi anche trattenuto un po' troppo. All'improvviso, poi, la rossa prese a muoversi ancora più velocemente, trasformando quello che doveva essere del semplice sesso in una vera e propria cavalcata, probabilmente appropriata ad entrambe le loro personalità. Non erano decisamente tipi da cosa tranquilla, quello era piuttosto ovvio. Quando la ragazza aumentò la velocità, poi, Dastan si ritrovò a stringerla ancora più forte, probabilmente facendole anche un po' male. Sapeva che di lì a poco si sarebbe realizzato, e di certo lei lo avrebbe rincorso a ruota. I loro corpi erano sudati, ma continuavano a sfiorarsi con insistenza e con una cadenza sempre più frequente, tanto che Dastan fu costretto ad aprire la bocca e lasciarsi sfuggire un gemito, che sicuramente non sarebbe potuto essere stato sfogato in altro modo. Capì di essere quasi arrivato alla fine, quindi spinse con forza Zaira all'indietro, facendola poggiare non troppo delicatamente sul materasso -che protestò, e si sporse in avanti, accelerando gli affondi ed inseguendoli con il respiro. Dastan, infatti, ormai ansimava più che mai, segno che erano decisamente vicini. Solitamente avrebbe provato a resistere un altro po', ma aveva notato che anche la rossa era molto coinvolta. Affondò il viso tra i suoi seni -visto che ormai aveva capito che le piaceva- poi entrò in lei con un ultimo vigoroso affondo, accasciandosi sul suo corpo come se avesse corso per mille miglia. Inutile dire che gli sfuggì un gemito più forte degli altri, ma fu contento di udire anche la voce di lei chiara e cristallina nelle orecchie, un segno di piacere. Insomma, entrambi erano arrivati alla meta. Dastan aveva il fiato corto, ma non uscì subito da lei. Rimase sopra Zaira, ancora con la faccia sul suo petto, carezzandole appena un braccio con il pollice. Il piacere gli aveva dato un bello scossone, costringendolo a riprendersi con calma. Non gli era successo molte volte di arrivare a quel punto, ovvero fino a sudare così tanto per il troppo piacere. Anche lei non era da meno, però, perché non aveva più fiato e teneva gli occhi chiusi, come a volersi godere gli ultimi attimi di quel piacere effimero che, in realtà, durava molto poco. Poi, dopo circa un minuto, Dastan piantò le mani vicino alla testa di lei, alzandosi ed uscendo dal suo corpo, ma rimanendole sopra. Non era il tipo che faceva sesso e poi mollava le donne, quindi tornò a baciarle una spalla, quasi sfiorandole delicatamente la pelle. Adorava quei momenti, perché consistevano sostanzialmente nell'assaporare il rapporto e tutto il piacere che ne aveva ricavato. La voglia di baciarla sulla bocca era tanta, ma reistette.
    Dastan Dauthdaert @
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    ◆◆◆◆◆◆

    Group
    dragons
    Posts
    5,626

    Status
    Offline
    Zaira sentì la stretta di Dastan farsi più intensa, ed in automatico anche lei si avvinghiò a lui con tutta la forza possibile, soprattutto perché il ritmo con il quale si muoveva si stava facendo sempre più deciso e veloce e lei aveva assolutamente bisogno di un appiglio per mantenerlo tale: le mani di lui la stavano stritolando, ma non sentiva veramente dolore, poteva solo concentrarsi sul piacere che stava provando e che a breve avrebbe raggiunto il suo culmine, perciò non poté che unirsi a lui nel gemere.
    All'improvviso, poi, Dastan la fece sdraiare sul letto con una velocità inaudita, tanto che Zaira se ne accorse appena, e riprese a spingere con crescente rapidità, ansimando liberamente adesso, senza tentare di nasconderlo, e altrettanto si ritrovò a fare lei. Solo che la von Row non era abituata a trattenersi, e se anche non avesse voluto dargli la soddisfazione di vederla godere nel pieno di un orgasmo, di certo Zaira non avrebbe potuto fare niente per evitare di raggiungere quel momento di massimo piacere che era la ciliegina sulla torta di un rapporto sessuale. Alternava gemiti e ansimi e ognuno di essi era più intenso e deciso del precedente, fino ad arrivare all'ultimo, forte gemito, che si trasformò in un qualcosa di molto vicino ad un urlo trattenuto a fatica, che la ragazza si lasciò sfuggire in concomitanza con l'ultimo affondo di Dastan e con il suo lamento di piacere. L'uomo le si accasciò sopra con un sospiro, immergendo il volto tra i suoi seni e accarezzandola con un gesto che aveva un chissà che di tenero, ma soprattutto automatico. Zaira lo lasciò fare, e si concentrò su di sé: non tremava, non in modo percettibile, ma sentiva i brividi percorrerle ogni singolo centimetro del suo corpo, strizzava gli occhi con forza e respirava in modo decisamente affannoso, neanche avesse appena combattuto; quando si era scontrata con lui, sicuramente, era riuscita a respirare con più facilità.
    Dastan rimase dentro lei ancora un po', probabilmente per riprendere fiato anche lui, e poi uscì lentamente e con decisione. A quel punto, Zaira si sarebbe aspettata di vederlo sparire nel bagno per darsi una rinfrescata, o magari infilarsi le mutande, poi darle le spalle e mettersi a dormire. E invece l'Orso del Nord la guardò dritta negli occhi, poi tornò a baciarle la spalla: inconsciamente, la Vigilante si ritrovò ad accarezzargli il volto e a far scivolare le sue unghie sulla schiena di lui in modo delicato e quasi impercettibile. Quella situazione sembrava essere irreale, ma le sue sensazione al livello sia fisico sia psicologico erano vivide, tremendamente intense, così tanto che non le si sarebbe di certo potute scambiare per l'effetto di un sogno: era lì, aveva appena fatto sesso con quello che fino a poche ore prima era una delle persone più detestabili dell'intera Sword's Hilt dal suo punto di vista, e poteva ritenersi decisamente soddisfatta di tutto, di come si era comportato lui -sorprendendola più volte, per altro- e sicuramente anche di come si era comportata lei stessa.
    Lasciò fare Dastan per qualche minuto, continuando ad accarezzarlo come se fosse la cosa più normale del mondo, mordicchiandogli il lobo dell'orecchio, fino a che non sentì tutta la stanchezza piombarle addosso come un macigno: chiuse gli occhi, cercando di forzare il respiro a stabilizzarsi più velocemente, e quando sentì di essersi calmata lì riaprì, prendendo il viso dell'Orso del Nord tra le sue mani e incrociando quindi il suo sguardo. Per un attimo fu tentata a strappargli un bacio per poi toglierselo di dosso, ma fu un pensiero che svanì con la stessa rapidità con cui era nato, perciò si limitò a sorridergli appena, per poi spingerlo via in modo neanche troppo convinto, forse perché aveva cercato di essere delicata ma non si era saputa dosare a dovere. Si ritrovò comunque a fissare il volto di lui, lo sguardo rivolto verso il soffitto; l'espressione stava tornando quella di sempre, ma agli occhi di lei non sembrava poi così dura. Lo studiò per un po', poi il sonno e la stanchezza presero il sopravvento su di lei: gli occhi le si fecero pesanti e in men che non si dica, persino senza rendersene quasi conto, Zaira si addormentò. L'ultima cosa che vide fu il viso di Dastan che ruotava nella sua direzione, poi i suoi occhi che si chiudevano esattamente come i suoi, quindi il nulla.
    Zaira von Row @
     
    Top
    .
39 replies since 8/1/2014, 23:07   347 views
  Share  
.