Posts written by flooos

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    Tranquilla <3 se ti consola, è un dramma che affligge tutti. (comunque, sappi che io e l'idiozia andiamo a braccetto :'D)
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    Okay, allora vada per la mestruata :'D che secondo me con Zaira ci scappa una bella litigata. <3
    Apri tu, apro io...?
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    A.A.A. svendesi nano malefico e donnicciuola isterica a qualsivoglia coraggiosissimo offerente! D:

    CITAZIONE
    Ho una Zaira-Vigilante-Ambulante pronta alla ruolata. Qualsiasi tipo di role, ovviamente, è più che ben accetta :3

    Se ti va io con uno di quei due ci sono :3
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    U2Fgd
    Non ci voleva molto a capire che invece, Nashville, era un lord. Come Nashville, anche Lain aveva un certo talento a capire lo status sociale altrui; ma solitamente, perché così era più facile capire a colpo d'occhio chi derubare.
    Non che nel caso di Nashville fosse difficile. Insomma Lain gli aveva appena distrutto un uovo dal valore di migliaia di monete, segno che Nashville proprio un accattone non doveva essere - visto che spendere un sacco di quattrini per un brutto soprammobile era segno di averne così tanti da non sapere che farci.
    Anche se Lain, che girava con più pelle nera aderente di quanto il buon costume (o il senso estetico di chiunque) suggeriva, non poteva proprio parlare.
    Attese qualche istante in silenzio, in attesa che Pat compisse il miracolo e venisse a salvarlo. Peccato che la dragonessa gli stesse urlando nelle orecchie minacce e offese, segno che evidentemente i suoi tentativi di entrare nella torre, scalfendo la finestra, non stavano funzionando.
    Comunque, c'era da dire che la situazione era stabile. Insomma, almeno per ora il mago non sembrava intenzionato ad ucciderlo, il che era positivo.
    Certo, la posa da supermalvagio - seduto sulla poltrona, gomiti sui braccioli, dita che si toccano tra loro - non era esattamente rassicurante, ma Lain preferì lasciar perdere quell'inutile dettaglio per concentrarsi sul fatto che aveva ancora tutte le penne attaccate al sedere. Anche se non sapeva ancora per quanto.
    Si costrinse a sorridere, cercando di ignorare la fastidiosa sensazione di essere appena finito in trappola.
    « Drago? Io non ho un drago. » rispose, sempre sorridendo, non riuscendo proprio a capire come avesse fatto Nashville a capirlo. Non andava nascondendolo, ma Pat non si era mostrata, a parte passare sotto la finestra una volta che questa si era chiusa. E a parte cercare di aprire le finestre in qualche modo, azione che dall'interno non sembrava percepibile.
    Lain Lefevbre @
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    U2Fgd
    Nonostante la situazione fosse assurda, e nonostante finire alla mercè di un mago non fosse esattamente il modo migliore per concludere la giornata, Lain sogghignò.
    In realtà, dato che era proprio lui l'oggetto della disgrazia, c'era poco da sogghignare. Al massimo ci sarebbe stato da attaccarsi alle ginocchia dell'altro e implorare il sacro perdono, ma Lain non era tipo da cose del genere. Non quando si trovava ancora con la morte piuttosto lontana dalla sua faccia, almeno.
    Comunque non era impazzito. Non più di quanto non fosse dall'alba, almeno.
    « Un vero peccato » esordì, con un tono da fanfarone, manco stesse esibendo chissà quale grande vanteria « Che io non abbia con me un misero soldo che sia uno. » disse, continuando a sogghignare.
    In effetti era proprio questo che lo divertiva tanto; ovvero il fatto che, per quanto Nashville potesse insistere, picchiarlo, bruciarlo, minacciargli la famiglia (e quest'ultima cosa, poi, non avrebbe funzionato in alcun caso) c'era poco da fare. Lain non aveva denaro, nè con sé nè da un'altra parte. E trasformarlo in un set da cucito non avrebbe certo rimpinzare improvvisamente le tasche di Nashville, insomma.
    Lain si tirò su leggermente. Adesso doveva trovare il modo di aprire quella dannata finestra. Una volta fuori, con la via di fuga spalancata, il suo svantaggio sarebbe stato destinato a finire: saltare in groppa a Pat e volare lontano, fuori da ogni magica portata, sarebbe stata questione di un nanosecondo.
    Più nano di lui, si sarebbe quasi sentito in dovere di dire.
    « Non qui, almeno. » concluse infine, con un breve sorrisetto, nella speranza che il pesce abboccasse.
    Lain Lefevbre @
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    Forse dovremmo fotografare la nostra stanza per far capire loro il disagio in cui naufraghiamo.
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    U2Fgd
    In effetti Lain, lì per lì, si chiese perché fosse andato a prendere in mano proprio l'uovo.
    Certo, l'uovo (come tutte le uova) aveva un'aria fragile e quindi perfetta come merce di scambio... ma decisamente troppo facile da rompere.
    In effetti, se volessimo ripercorrere a ritroso la vita di Lain, fino a raggiungere la più tenera infanzia, sapremmo che il caro Lain aveva per certe cose la mano di burro. Insomma, da bambino era diventato famoso per aver rovesciato un secchio pieno di occhi di salamandra sul pavimento della mensa, con tutto il viscido che la cosa può comportare, per non parlare di quella volta che aveva rotto una pozione trafugata ad un tizio e si era ritrovato con due orecchie d'asino - che forse riflettevano la sua condizione mentale ma che, comunque, erano sparite poco dopo. Adesso potrebbe vantarsi di avere una certa stretta d'acciaio, specie riguardo certe attività che di norma le persone praticano in intimità, oppure in angoli bui. Abilità che hanno a che fare con la mazza e una maracas, se capite quello che intendo. Ma forse questo è uno di quei casi in cui è meglio non capire.
    Comunque, forse Lain avrebbe fatto meglio a prendere in ostaggio una paperella, piuttosto che l'uovo. Ne aveva notate più di una e, effettivamente, il fatto che fossero presenti in quella stanza (o che quel mago le collezionasse) aveva un che di malsano. Forse tirare fuori un coltello e minacciarlo di decapitarne una sarebbe stato più efficacie. Magari Nashville era un isterico e considerava quegli aggeggi lì come i suoi unici amici, e nel vederle in pericolo si sarebbe messo a piangere e ad implorarlo di lasciarle andare via.
    Magari.
    Lain - o se preferite lo scempio, o la poltiglia umana che da lì a poco sarebbe diventato - si allungò un po', cercando di prendere una paperella in mano, che era rotolata poco distante con tutto quel putiferio. Ma riuscì solo a sfiorarla con le dita, senza afferrarla.
    Sospirò. Ormai era finito. E a meno che qualcuno non conoscesse un modo per far tornare indietro nel tempo un Cavaliere, be', c'era poco che potesse fare. Anche perché aveva a malapena i tre soldi per liberarsi dal sortilegio, figurarsi se aveva quelli per ripagare il mago dell'uovo sacro.
    « Guarda che se valgo così poco è colpa del mio fegato, non mia. » sbottò Lain, in risposta al discorso organi e mercato nero, dando mostra della sua incredibile saggezza e del suo spiccato istinto di sopravvivenza.
    Ma dopotutto, che aveva pochi soldi e che quei pochi li spendeva in birra era vero.
    ... Così come era vero che quella birra la vomitava poco dopo averla ingurgitata. Ma anche questi, son dettagli.
    Dannata costituzione minuta che non regge l'alcol. Dannata.
    Lain Lefevbre @
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    Scusate l'assenza di questi giorni ma l'università vuole il mio sangue D: così come le pulizie di casa che cerco di evitare come posso perché sono una lurida.
    Scherzi a parte, cercherò di essere il più presente possibile, ma se manco per un po' non è che sono morta. È il periodo. D:
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    U2Fgd
    Era evidente che Nashville non conoscesse Lain. Non lo era solo perché, be', ancora neanche sapevano i rispettivi nomi (dopotutto si erano incontrati la prima volta giusto un quarto d'ora prima) quanto perché non si era reso conto che Lain, con la parola idiota, ci andava a braccetto.
    Lain si irrigidì di colpo, quando vide Nashville avvicinarsi. In realtà non aveva realmente intenzione di gettare a terra l'uovo, non tanto perché non ne avesse il coraggio, quanto perché a quel punto avrebbe perso la merce di scambio, che da rotta non valeva un granché. Insomma, i ricatti funzionano fino a quando hai l'ostaggio vivo e vegeto al tuo fianco: una volta che questo è finito, o morto, c'è poco da fare... a parte rotolare a terra e chiedere il perdono del tuo aguzzino, s'intende.
    « Non ti avvicinare! » soffiò, manco fosse un gatto col pelo irto. E nel tentativo di scampare al tocco di Nashville, in procinto di afferrargli un polso, Lain fece un balzello all'indietro, spaventato.
    Dopotutto, per quanto ne sapeva, in quel tocco potevano benissimo celarsi segreti su segreti di magia nera, che Lain non aveva alcuna voglia di sperimentare sulla sua pelle. Già ci aveva pensato la natura a farlo nano e non esattamente piacente, non gli servivano Nashville e i suoi poteri imbruttenti a peggiorare la situazione.
    Quanta fantasia.
    Comunque, fatto era che quel saltello all'indietro fece sì che i piedi di Lain finissero su un libro che era caduto a terra. Libro che scivolò via sotto il peso del ragazzo, col risultato che anche Lain scivolò via, battendo le chiappe a terra.
    E lasciando andare via l'uovo, che si distrusse in mille pezzi.
    E lasciando andare via l'uovo, che si distrusse in mille pezzi.
    Lain rimase immobile, a terra, con le mani ferme nella posizione di reggere ancora qualcosa in braccio, nonostante quel qualcosa, di fatto, non esistesse più. Con la morte negli occhi - adesso sì che Nashville aveva una scusa per fargli la pelle - si mise a pensare a tutti i sogni infranti e le speranze che sarebbero andate a morire con lui. Come il desiderio di assaggiare il pasticcio di speck e mozzarella, che non poteva permettersi ma che guardava sempre con un certo desiderio sul menù di una locanda vicina.
    Quanta sofferenza.
    « Forse posso riuscire a rincollartelo in qualche modo. » azzardò, con un sospiro rassegnato, restando ancora disteso a terra.
    Lain Lefevbre @
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    U2Fgd
    Lain e la violenza invece andavano fin troppo d'accordo, nel senso che Lain era solitamente l'obiettivo della violenza di chiunque. E non violenza in senso sessuale, del tipo che le persone che lo incontravano volevano troppo farselo (semmai, era il contrario), bensì nel senso che il pianeta sembrava, di solito, incredibilmente desideroso di ammazzarlo di botte.
    Lain riteneva la cosa totalmente ingiustificata, dato che a parte rifiutarsi di pagare, approcciarsi con persone già ammogliate e cercare di far passare per sue le pinte di energumeni, lui faceva poco altro. E insomma, tutte quelle persone avevano così poco umorismo, a prendersela subito e a cercargli di fargli la pelle...
    Così come aveva poco senso dell'umorismo quel mago. Che avrebbe fatto bene a lasciarlo andare il prima possibile.
    Perché altrimenti... be'. Gli avrebbe rotto le uova nel paniere, ecco cos'avrebbe fatto.
    Ahr ahr ahr.
    « Appunto. » commentò, con un piccolo sorrisetto « Se paghi. » concluse, imitando il tono altrui, sperando fosse sufficiente per far intuire all'altro che no, non aveva alcuna intenzione di pagare. Tre monete significavano tre notti di sonno in un letto: in un letto pulcioso e senza molle, ma pur sempre un letto. E Lain non aveva intenzione di mettersi a lavorare per guadagnarselo. Non nell'immediato almeno.
    La tecnica del risparmio, che comportava evitare quindi di pagare le cose superflue, era la via da seguire.
    « Adesso apri quella finestra, e nessuno si farà male. » esclamò, perché sì, era proprio nella posizione di dettar legge e di minacciare.
    Sigh.
    Lain Lefevbre @
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    U2Fgd
    Anche il minuscolo cavaliere era curioso di sapere cosa avrebbe fatto. Peccato che il soggetto della frase fosse se stesso.
    Lain andò a sbattere contro il vetro della finestra, improvvisamente chiusa, rimbalzando poco più distante. Con la coda dell'occhio vide Pat planare sotto di lui, dato che in teoria a quest'ora avrebbe dovuto acchiapparlo al volo, pronti a svolazzarsene lontano e a deridere Nashville in modo sguaiato.
    Invece no. Era in trappola, segregato nella stanza più alta della torre più alta in compagnia del mago più arrabbiato della storia. O, almeno, Lain doveva immaginare che lo fosse.
    "Adesso voglio proprio vedere come pensi di cavartela", soffiò Pat, leggermente allarmata. Non perché fosse una creatura dolce e materna, preoccupata unicamente per la salute del suo piccolo padroncino, bensì perché la vita di Lain era collegata alla sua. Quindi, se Lain schiattava, Pat schiattava. E rischiare la vita per l'idiozia del suo cavaliere non suonava nel suo cervello come avvincente, proprio no.
    Lain si tirò su, ancora piuttosto stupito per non esser stato trasformato in un rospo nell'immediato. Si guardò le mani, del tutto sane, e guardò il mago davanti a sé con un certo odio, come se fosse tutta colpa degli altrui riflessi, acuti, se non era riuscito a fregarlo a dovere. Il che in effetti era vero, ma non era normale accusare qualcuno di essere troppo sveglio per i suoi gusti, insomma.
    Comunque, fece l'unica cosa che il suo cervello preoccupato riuscì a produrre. Ovvero, uno scatto a destra, verso delle uova dall'aria pregiata che se ne stavano lì, in esposizione.
    Strinse tra le braccia la più grossa, che nonostante il volume notevole era incredibilmente leggera.
    « Okay. » disse, ansimante « Prova a farmi del male, e io la rompo a terra » concluse, riferendosi all'uovo che aveva in mano.
    Sperava solo fosse tanto preziosa quanto, all'apparenza, sembrava.
    Lain Lefevbre @
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    U2Fgd
    'Domicilio significa a casa'... Oh, be', ma dai. Banana. E sì, nonostante non fosse una cima, anche Lain era a conoscenza di una cosa del genere. Il che è tutto dire.
    Comunque, il problema sussisteva nel fatto che Nashville non sembrava disposto a chiacchierare amabilmente del più e del meno, laddove Lain aveva tutta l'intenzione di farlo, così da rincretinirlo di parole, distrarlo e scappare. Evidentemente, doveva pensare a qualcos'altro.
    Prese in mano il cappello che l'altro gli porgeva, sorridendo con educazione.
    « Ahhhh. Casa. Casa tua. » esclamò Lain, annuendo come un perfetto imbecille « E, nello specifico, questo equivale ad uno sconto? Perché detta così sembra il contrario... » disse, senza pensare minimamente con che cosa stesse dando aria alla bocca. In effetti, decise di agire un istante dopo aver finito la frase.
    Lanciando in faccia a Nashville il cappello appena recuperato.
    Proprio così. Glielo gettò addosso, mirando agli occhi, neanche fosse una torta e il mago un clown. Contava, così, che l'altro li chiudesse, rimanesse stordito per il che cazzo sta succedendo e fosse sufficientemente ritardato dalla cosa da evitare di reagire trasformandolo in un rospo.
    E poi diciamocelo, liberarsi del copricapo, a quel punto della storia, non gli dispiaceva affatto.
    Senza neanche aspettare di vedere se l'avesse colpito o meno (non ne avrebbe avuto il tempo), Lain scattò verso la finestra, per gettarsi di sotto, pregando vivamente le divinità e i defunti Cavalieri che la sorpresa di Nashville verso il gesto totalmente casuale fosse sufficiente a coprirgli la fuga. Perché in caso contrario, immaginava, l'avrebbe pagata molto, molto cara. E non aveva tutto questo gran desiderio di far infuriare un mago.
    Ma preferiva il rischio, a pagare quelle tre preziose monete.
    Pat sbadigliò, maledisse Lain, stiracchiò le ali e spiccò il volo, dirigendosi verso la finestra incriminata.
    Lain Lefevbre @
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    Oh, un'altra Toscana :DD la meglio regione. Io sono fiorentina, anche se al momento vivo a Bologna per questione di studio <3 e a Cecina ci sono stata sporadicamente. Anche se questo non interessa a nessuno.

    CITAZIONE
    American Horror Story compresa la seconda stagione che però ho deciso di smettere di vedere perchè mi procurava non pochi incubi- chiunque l'abbia inventata è un genio del male -

    È così terribile? D: Perché io avevo una gran voglia di vederla ma non ho una gran voglia di avere incubi. Anche perché ho smesso di recente di farne, e c'è stato un periodo in cui praticamente passavo la notte a scappare dai ladri di organi, e non era così piacevole :'D però i thriller mi piacciono. E anche i fantasmi. E se non è splatter dovrebbe piacermi. È splatter? D:
    (L'hai detto tu che potevamo farti quante domande volevamo, ora non lamentarti. u.ù)


    CITAZIONE
    Doctor Who - ed i suoi angeli maledetti

    Ohhh ** io ho visto solo qualche puntata sporadica (per colpa della mia coinquilina puzzolente) ma don't blink è meravigliosa *____* IO LI AMO FOLLEMENTE. Quindi amerò anche te di conseguenza <3 so che non aspettavi altro.


    Comunque sia, benvenuta! <3
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    U2Fgd
    Lain rivolse all'altro un sorriso finto quanto il seno di qualche nobildonna - nel senso che indossavano reggiseni imbottiti - e attese che Nashville gli porgesse il cappello. In realtà per quello che gli riguardava il cappello poteva anche tenerselo, dato che con tutto quello che gli aveva fatto passare il suo interesse verso qualsivoglia copricapo era diminuito. Nonostante Lain detestasse le armature, dal momento che lo limitavano troppo e non era neanche sufficientemente forte da sorreggerle, stava cominciando a pensare che un bell'elmo potesse sostituirlo al meglio. Insomma, almeno non si limitava ad essere soltanto un impiccio ma poteva anche salvarti la vita. E poi riteneva la crestina piuttosto stilosa.
    In ogni caso, alla fine si disse che se un incantesimo gli avesse incollato alla faccia una cosa del genere si sarebbe ucciso. Un elmo perenne poteva corrispondere ad una cintura di castità per la faccia, e a Lain la cosa non piaceva. Quindi optò infine per lasciare per sempre i suoi capelli liberi e felicissimi al vento, per non tentare i maghi spiritosi.
    Ma a noi questo non interessa.
    Ciò che ci interessa è che per Lain, il fatto che Nashville gli avesse raccolto il cappello, costituiva un problema. Infatti, dall'alto del suo piano malvagio, quel cappello sarebbe stato l'escamotage per non pagare: l'oggetto si trovava infatti dietro di lui, e quindi a solo un metro di distanza dalla finestra; se Lain avesse finto di andare a recuperarlo e poi si fosse gettato di sotto, avrebbe quasi sicuramente preso Nashville alla sprovvista, impedendogli di reagire. E avrebbe evitato di spiattellarsi al suolo - e di pagare - grazie ad un pronto intervento di Pat.
    Lain sorrise. Sorrise, perché tre monete le aveva, ma erano quelle che gli servivano per dormire e per mangiare, e quindi non aveva la minima intenzione di darle al mago. Non aveva pagato un guaritore professionista che gli aveva salvato la vita, figuriamoci se si metteva a pagare un idiota il cui unico merito era quello di avergli scollato il cappello. Sarebbe stato incredibilmente idiota, dal suo punto di vista.
    « Oh, a domicilio? In che senso? » chiese, amabile, cercando di prendere tempo. Pat, che ormai era abituata a giochetti di quel genere, si stiracchiò, pronta a volare incontro al padrone in caso di pericolo.

    Lain Lefevbre @
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    U2Fgd
    Lain avrebbe volentieri azzannato la mano di Nashville, quando questa si avvicinò a scostargli la visiera. Certo, sembrerebbe piuttosto stupido mordere la mano che ti nutre, ovvero quella della persona che dovrebbe salvarti, ma data la brutta piega che gli eventi avevano preso poco prima (quel tentativo di decapitazione non gli era piaciuto affatto) gli pareva legittimo starsene sul chi vive. Quanto era legittimo il fatto che Nashville non si sarebbe dovuto aspettare nessun pagamento per quel trucco da quattro soldi. Anche perché Lain aveva sì e no due monete scarse, che gli servivano per dormire da qualche parte; quella mappa del tesoro fasulla aveva prosciugato buona parte delle sue finanze.
    Sbatté poi un paio di volte le palpebre, sorpreso, vedendo il suo cappello planare poco distante. Cappello che, fino a qualche secondo prima, era ancorato alla sua testa come saldato col fuoco.
    « Oh » esclamò, incapace di articolare qualcosa di più elaborato. Si toccò la testa, come per assicurarsi che, a furia di tutto quel tirare, metà dei suoi capelli non se ne fossero andati assieme al cappello, e sorrise nel percepirli tutti integri.
    « Be', grande gioia » commentò, guardando il proprio cappello a terra, giusto ad un metro dietro di lui « Pare che non dovrò segarmi in due il cranio per riuscire a togliermelo » concluse, alzando le spalle. Di sicuro, la prossima volta che un venditore ambulante avesse cercato di vendergli qualcosa sarebbe stato più attento. Magari avrebbe prima chiesto a Pat di minacciarlo, giusto per cercare di capire dalla reazione se stesse cercando di vendergli delle cianfrusaglie o meno. Era dispiaciuto dal non averci pensato prima.
    Continuò a guardare il cappello, arricciando il labbro.
    « Com'è che hai fatto? » chiese dunque, vagamente incuriosito. Non aveva mai avuto grandi rapporti con i maghi, e non li aveva mai visti fare qualsivoglia incanto, a parte spettacolari magie di combattimento. Quindi, come il mago fosse riuscito a salvarlo era per lui un autentico mistero.
    Mago del quale, tra l'altro, non sapeva neanche il nome. Ma vabe', non è che dovesse invitarlo fuori a bere una birra, potevano evitare benissimo i convenevoli.
    Specie perché Lain non contava di rimanere lì ancora per molto.

    Lain Lefevbre @
25 replies since 10/10/2008
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